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A un passo dal traguardo, Hudson Group ha deciso di sospendere l’acquisizione dell’operatore food&beverage OHM Concession Group annunciata a ottobre 2019. La decisione, ufficializzata a fine aprile, tiene comunque aperto uno spiraglio con le due aziende che «stanno esplorando altre possibili transazioni, sebbene non ci sia alcuna garanzia sui risultati».

A pesare sulla decisione è la situazione dell’intera industria travel retail in cui Hudson Group, che fa parte dell’operatore svizzero Dufry AG, gioca un ruolo di primo piano grazie al core business grazie ai suoi format travel essential e convenience.

L’operazione mancata

Con un terzo quarto 2019 chiuso a +4,1% like-for-like, in continua progressione rispetto ai risultati precedenti, Dufry aveva indicato in Hudson Group il veicolo attraverso cui espandere la propria presenza nel mercato travel retail Nord Americano. Qui, oltre alle 45 operazioni fra nuove aperture ed espansioni, Dufry attraverso Hudson Group si era assicurata anche 34 store a marchio Brookstone. E l’integrazione del network di OHM Concession Group, presente con i suoi format in 11 aeroporti statunitensi della costa Est, rappresentava un ulteriore tassello di espansione nel settore del food&beverage. Una doccia fredda, dunque, che arriva in un momento di difficoltà per il settore travel retail aeroportuale colpito dalle forti limitazioni alla mobilità per contrastare la diffusione del Covid-19. Restrizioni che hanno determinato un calo della domanda di trasporto aereo e, quindi, di traffico passeggeri negli aeroporti. Da qui la decisione di chiudere anche 700 punti vendita negli aeroporti a partire dal 22 aprile.

Le prospettive

«Mentre l’acquisizione di OHM non procede, la nostra strategia per diventare un partner travel omnicomprensivo rimane intatta e si basa su quattro pilastri: travel convenience, specialty retail, duty free e food&beverage. Quest’ultimo settore, in particolare, è la nostra priorità. Il nostro team continuerà a crescere in modo organico perseguendo possibili acquisizioni durante e oltre il 2020», ha affermato Roger Fordyce, ceo di Hudson Group. Di fatto, in attesa dei numeri ufficiali la cui pubblicazione è stata fatta slittare di un mese, il primo quarto prevede una diminuzione delle vendite del -23% a 332,8 milioni di dollari rispetto allo stesso periodo del 2019.

N.G.

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