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“Questo non è un gioco. Ci sono 36mila attività in affitto d’azienda. Non escludiamole dal credito d’imposta”. Impegnato nel garantire la massima disponibilità al Governo sin dall’inizio della crisi sanitaria, supportando ogni iniziativa che pone al primo posto la tutela della salute di tutti gli italiani, parallelamente il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali ha condotto e sta tuttora conducendo una battaglia che mira a tutelare i retailer che operano negli oltre 1.250 poli commerciali attivi sul territorio nazionale, dove si produce il 4% del Pil italiano e trovano impiego circa 587mila persone.

Già a partire dalla metà di marzo, in conseguenza alla bozza in circolazione del Decreto “Cura Italia”, il CNCC non ha mancato di segnalare alla stampa e direttamente al Governo il proprio auspicio affinché, a garanzia di una totale parità di trattamento di tutti i commercianti, il credito d’imposta fosse valido e applicabile a tutti i negozi presenti nei centri commerciali, “al fine di renderlo uno strumento pienamente efficace per il raggiungimento degli obiettivi che il Governo stesso si è posto per garantire un efficace sostegno al settore commerciale”.

Ma, guardando alla Fase 2, non sarebbe ancora sufficiente raggiungere questi obiettivi se non fosse garantita la completa riapertura in sicurezza di negozi e ristoranti presenti nei centri commerciali, parchi commerciali e factory outlet. Con questo obiettivo, l’Associazione guidata da Massimo Moretti ha predisposto un documento contenente le linee guida per la completa riapertura in sicurezza.
Le procedure messe in atto per tutelare la salute dei lavoratori, dei commercianti, dei fornitori e dei clienti sono state elaborate da un gruppo di esperti del settore e si aggiungono alle normative di legge e alle ulteriori prescrizioni fornite dalle autorità locali e sanitarie.

La gran parte delle strutture operanti su tutto il territorio nazionale, rimaste sempre aperte per garantire i servizi primari, quali la vendita di generi alimentari, ottici e farmacie, potranno pertanto adottare le nuove linee guida a integrazione delle procedure già implementate durante il periodo di full lockdown.

Con la piena consapevolezza che i grandi spazi, gli ampi parcheggi e luoghi di accoglienza, tipici dei centri commerciali, e la “regia” unitaria di proprietà e società di gestione per la loro organizzazione e gestione, favoriscono l’applicazione e il controllo delle disposizioni emesse a tutela della salute delle persone.

Tra le varie disposizioni individuate, l’organizzazione di percorsi obbligati con apposita segnaletica interna ed esterna, a partire dai parcheggi, per consentire una distribuzione ottimale dei flussi di persone in entrata e uscita, ma anche all’interno delle gallerie e in coda all’esterno dei negozi, monitorando in tempo reale il numero di clienti presenti all’interno dell’area commerciale, nel rispetto di una regola che si propone di garantire 10 metri quadri per persona. Saranno inoltre posizionati termoscanner agli ingressi per rilevare la temperatura e il personale incaricato si dovrà assicurare che ciascun visitatore indossi la mascherina, condizione necessaria per poter accedere alla struttura.
All’interno delle gallerie saranno previsti anche interventi di pulizia aggiuntivi, mediante igienizzazione giornaliera e sanificazione, in linea con quanto indicato dalle autorità preposte e utilizzando prodotti conformi alle normative vigenti, oltre alla manutenzione straordinaria dei filtri e relative sanificazioni periodiche.
In aggiunta, le singole realtà commerciali possono ulteriormente mitigare il rischio adottando un’adeguata strategia di prevenzione anche per rispondere a specifiche complessità straordinarie e tipiche di ciascuna attività.
Nel merito delle ristorazioni, rispetto alle quali tuttora si concentra l’attenzione del legislatore al fine di individuare dei criteri che garantiscano la sicurezza di clienti e lavoratori, saranno approntate aree dedicate al delivery e take away e si procederà alla provvisoria limitazione delle sedute per evitare assembramenti secondo quanto stabilito dalle autorità competenti.

Il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali tiene, infine, a sottolineare che le strutture commerciali hanno garantito la sicurezza durante il periodo di lockdown e che continueranno a garantire la massima sicurezza e attenzione alla salute dei cittadini, dei clienti e dei lavoratori, anche con le ulteriori riaperture dei negozi che ne fanno parte, potendo contare su un’organizzazione a ciò preposta che dispone di risorse professionali qualificate e tecnologiche di ultima generazione per la gestione e il coordinamento di tutte le attività necessarie.

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