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Venezia-Catania andata e ritorno. Ai due capi della Penisola, gli scali gestiti rispettivamente da Gruppo SAVE e SAC SpA stanno raccogliendo i primi frutti di una lenta ripresa del canale aeroportuale che punta sulla stagione estiva per darsi la spinta necessaria a risalire la china. A concorrere al buon esito di questa operazione, le strategie retail e aeronautiche dei due scali.

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Intervista a Rino Sardo, responsabile commerciale non-aviation SAC SpA

Ad oggi quanti voli e quali rotte sono attive da e per Catania?

Sono state attivate quasi tutte le destinazioni programmate pre-Covid. C’è stata però una sensibile riduzione di frequenza, soprattutto su alcune tratte, che ha comportato una diminuzione del 50% rispetto all’offerta dello scorso
anno. Di contro, a fronte di alcune rotte cancellate, ne sono state attivate di nuove a dimostrazione del grande interesse degli operatori e dei passeggeri per il nostro aeroporto.

Come avete affrontato l’emergenza Covid-19 e quali interventi avete realizzato per mettere in sicurezza l’aeroporto?

L’aeroporto è sempre stato operativo durante il lockdown registrando per un lungo periodo solo quattro tratte da e per Roma Fiumicino. In ottemperanza a quanto previsto dalle normative sono stati rimodulati gli spazi all’interno
dello scalo e rivisti i flussi dei passeggeri. È stato predisposto un unico ingresso in aeroporto con misurazione della temperatura corporea, attraverso i termoscanner, e allungato il percorso che conduce ai controlli di sicurezza. Sono state incrementate le informazioni sui monitor di servizio e sugli impianti digitali e predisposta tantissima segnaletica
orizzontale e verticale a supporto dei passeggeri.

Come è cambia l’offerta travel retail? Che differenze nella passenger experience?

L’offerta commerciale in termini di prodotto non cambia, quello che cambia è il modo di approcciarsi dei passeggeri al mondo del travel retail. La normalità che abbiamo conosciuto per anni deve essere rivista e riconsiderata alla luce del nuovo scenario. Le nuove esigenze e aspettative dei passeggeri portano a nuovi modi di operare e di offrire servizi. Le attività commerciali devono tener conto di tutta una serie di regole che stanno cambiando il modo di vendere e di entrare in contatto con il cliente. In alcuni casi, sarà necessario considera il potenziale di tecnologie touchless, QR Code e contactless e immaginare nuovi layout d’esposizione e distribuzione dei prodotti. All’aeroporto di Dubai, per esempio, è previsto uno sconto per chi acquista online e ritira in aeroporto con il click&collect oppure
è previsto un servizio di concierge per supportare i passeggeri negli acquisti. Nel mondo food, le regole del distanziamento sociale e del divieto di assembramento penalizzano il consumo al tavolo privilegiando il grab&go e
il take away, si preferiscono i prodotti sigillati e imbustati piuttosto che quelli realizzati sul momento. Igiene e sicurezza diventano ancor di più dei valori.

A livello di merceologia, quali sono le categorie che potrebbero presentare una ripresa più veloce?

È presto per fare valutazioni, ci sono troppe incognite. I passeggeri saranno disposti a fare code per acquistare negli store o sedersi al tavolo di un ristorante? Avranno voglia di provare vestiti o testare le nuove fragranze nelle profumerie? Una ricerca della società m1nd-set rivela che nell’era pre-pandemica oltre il 90% degli acquirenti toccare i prodotti fosse una parte importante dell’esperienza di acquisto e il 48% dichiarava di aver provato o assaggiato i prodotti prima dell’acquisto. Secondo lo studio, le applicazioni di realtà virtuale avranno un ruolo più centrale nella vendita al dettaglio e, in generale, il 70% degli acquirenti sostiene di voler vedere un uso più diffuso della tecnologia con applicazioni come specchi virtuali per trucco e test sui prodotti cosmetici. Pertanto, il personale dovrà essere formato su come vendere in queste nuove condizioni.

Ma che profilo avrà il passeggero in questa fase?

Il nostro aeroporto, che nel 2019 ha superato i 10 milioni di passeggeri, registra un 70% di tratte domestiche e un 30% di internazionali. A detta di molti operatori del travel retail, il mercato che si riprenderà più velocemente
è quello domestico seguito da quello in zona Schengen. Se a questo aggiungiamo che la ripartenza post Covid-19 avviene in un periodo da sempre favorevole alla Sicilia, ci sono tutte le condizioni per un cauto ottimismo.

Quali progetti travel retail avete in cantiere per agganciare la ripresa?

Confermiamo tutti gli investimenti, parcheggi e nuovi spazi retail e food, che avevamo in cantiere prima dello “tsunami” Covid-19, rimodulandoli ovviamente alla luce della nuova situazione in un periodo in cui i ricavi sono
stati severamente ridotti. Dal punto di vista digitale, entro l’estate sarà online il nuovo sito dell’aeroporto grazie al quale implementeremo i servizi di booking e programmi di loyalty.

L’emergenza Covid-19 ha colpito l’intero settore in momenti diversi. Ci sono esperienze e/o progetti a cui guardate?

La pandemia ha fatto crollare i volumi di passeggeri e i ricavi in tutto il mondo con un calo del -91,7% per il secondo trimestre e una perdita per il 2020 del -62,6% rispetto alle previsioni iniziali. Il danno economico per le società di gestione aeroportuale e per gli operatori commerciali presenti in aeroporto è enorme e, a eccezione del mercato orientale che però ha caratteristiche diverse da quello occidentale, l’industry sta ancora raccogliendo i cocci.

N.G.

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