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A un anno dall’acquisizione del network di Centostazioni Retail, il player francese scommette sulla ripresa del traffico ferroviario a partire da Porta Garibaldi e Porta Susa. Maltempi: «Il travel retail ripartirà in primis dalle stazioni meglio integrate con le città».

Protagonista, dallo scorso anno,  del panorama travel retail italiano, Altarea Cogedim Italia fa il punto sull’andamento del settore ferroviario. Fra i primi a recuperare dopo il lockdown, treni e stazioni diventano sempre più un driver per la ripresa dell’economia in un momento in cui il rapporto di lavoro si modifica a favore dello smart working e di un diverso bilanciamento fra vita privata e professionale. Uno shift in cui le cinque stazione acquisite per 45 milioni di euro da Centostazioni Retail (Milano Porta Garibaldi, Torino Porta Susa, Padova, Roma Ostiense e Napoli Afragola), la società precedentemente in capo a RFI che si occupava della valorizzazione commerciale e pubblicitaria di lungo termine, diventano snodi essenziali. Grazie a un pacchetto di 18mila mq commerciali a disposizione, che entro il 2026 diventeranno 26mila mq e già oggi sono destinazione naturale di 70 milioni di utenti all’anno, l’obiettivo di Altarea è quello di diventare protagonista dell’evoluzione della passenger experience, pendolari compresi, «attraverso digitalizzazione e servizi. Un trend che era già in atto che è stato clamorosamente confermato dagli eventi degli ultimi 100 giorni», ha raccontato a r&f Simone Maltempi, ad di Altarea Cogedim Italia.

Come avete affrontato il periodo di lockdown? Come avete gestito il tema canoni con i tenant?

Da subito la nostra priorità è stata la sicurezza e l’attenzione alle attività commerciali, assicurandoci che fossero rispettate tutte le prescrizioni di legge. Per quanto riguarda i canoni, abbiamo sospeso i pagamenti nell’attesa di avere un quadro generale chiaro in termini di riaperture e sostegno al settore, mantenendo, nel frattempo, un contatto continuo con gli operatori.

Per quanto riguarda la sanificazione, che protocolli avete seguito?

Per tutto ciò che concerne misure di sicurezza e i protocolli sanitari adottati, ci siamo scrupolosamente attenuti alle normative di volta in volta in vigore, in costante contatto e coordinamento con RFI.

A un anno dall’acquisizione delle stazioni, che progetti avete implementato? Quali i prossimi passi?

In questo primo anno di gestione abbiamo focalizzato la nostra attenzione su due progetti che avevamo particolarmente a cuore: il media advertising e lo sviluppo di poli ristorativi d’eccellenza nelle stazioni di Milano Porta Garibaldi e Torino Porta Susa. Per quanto riguarda l’attività pubblicitaria abbiamo puntato ad un approccio innovativo, dinamico e creativo, scegliendo la società milanese VG, partner del gruppo Mediaset Mondadori nel mondo del digital out of home, con la quale stiamo sviluppando anche eventi ed attività di engagement. Sul progetto della ristorazione abbiamo portato avanti una gara rivolta ai maggiori player del settore travel con l’obiettivo di creare una vera e propria food hall a Milano Porta Garibaldi e una ristorazione integrata a Torino Porta Susa. Al momento non posso anticipare nulla di più se non che a breve daremo il via ai lavori che, entro il primo trimestre 2021, ci porteranno ad avere sulle due stazioni una decina di insegne di grande richiamo e di grande qualità, con delle novità molto interessanti per il panorama italiano. Il prossimo passo in programma, su cui stiamo già lavorando, è la ricerca di un partner sul segmento supermercati per le stazioni di Milano, Torino, Padova e Roma.

Oltre ai format retail, servizi e digitalizzazione sembrano essere i driver su cui si snoderà la domanda del cliente pendolare. Come avete declinato questi due aspetti?

Si tratta di un trend che era già in atto che è stato clamorosamente confermato dagli eventi degli ultimi mesi. Per quanto riguarda la digitalizzazione, la menzionata partnership con VG sarà ancora più strategica in futuro. Quanto ai servizi, la nostra ambizione è quella di consolidare le nostre stazioni come luoghi di fruizione della prima necessità, che mai come in questo periodo si è dimostrata essenziale. Le farmacie e le parafarmacie, i dentisti, gli ottici, le telefonie e il mondo dei servizi internet, i supermercati, i beni e i servizi alla persona, sono tutte attività imprescindibili, che si sposano perfettamente con le caratteristiche dimensionali, la localizzazione e la vocazione delle stazioni che abbiamo in concessione. Il treno come mezzo di trasporto e il canale delle stazioni ferroviarie hanno anticipato la ripresa del travel retail.

Che impatto sulla customer experience e sul profilo del cliente?

Il treno è per sua natura un mezzo sicuro, comodo, accessibile, e le stazioni, in particolare le nostre, rappresentano degli snodi cittadini fondamentali, veri e propri collanti tra la città e il trasporto pubblico ferroviario e cittadino. Il travel retail ripartirà perché tutto il mondo ripartirà e si rimetterà in movimento; ma a mio avviso ripartirà in primis proprio da quelle stazioni meglio integrate con le città, da quelle stazioni che meglio incarnano il concetto di prossimità che a tendere sarà sempre più centrale nei nostri comportamenti. Le stazioni sono e restano destinazioni naturali, magari in questi mesi non vedremo le persone sgomitare, ma sicuramente continueranno a essere vissute da tanta gente che viaggia, si muove, lavora e vive la città.

Che differenze, per quanto riguarda la resilienza del canale ferroviario, tra Francia e Italia?

Ci sono soprattutto molte somiglianze. La situazione attuale in Francia, e in particolare a Parigi, è davvero molto simile a quella italiana. Abbiamo in concessione tre delle sei maggiori stazioni parigine: Gare de l’Est, Montparnasse e Austerlitz. Nonostante il particolare momento storico, anche in Francia, la nostra attività è in forte espansione. In collaborazione con SNCF, stiamo attualmente realizzando il progetto di ristrutturazione di Gare Montparnasse, una stazione da oltre 90 milioni di passeggeri l’anno.

N.G.

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