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Una distanza troppo grande da colmare per Ntv, società che controlla il vettore Italo. A seguito delle norme sul distanziamento dei passeggeri, che prevede una capienza ridotta del 50% per l’Alta Velocità, il player ferroviario ha deciso di tagliare i treni in partenza (attualmente 87 in circolazione). 

Con i posti disponibili ridotti della metà, il vettore ferroviario Italo è alle prese con un problema di sostenibilità. Ntv, proprietaria della compagnia che ha già previsto un impatta da 200 milioni di euro a fine 2020 causa Covid, è stata costretta a tagliare alcune corse.

La decisione

Dopo aver ridotto del 22% la flotta originaria di 11 treni, Italo ha disposto un piano aggressivo per l’autunno. Al fine di contenere le spese, nel caso in cui il riempimento massimo non salisse all’80%, i treni a disposizione verranno ridotti di ulteriori 15 a settimana. Un trend che potrebbe azzerare l’operatività di Italo in un momento in cui Ntv si è impegnata a investire sulla rete lungo il versante adriatico, da Ancona a Lecce.

Contraddizioni

Le difficoltà di Ntv, che nel 2019 aveva registrato ricavi per circa 700 milioni di euro e 151,2 milioni di utili, sono dovute essenzialmente alle norme su treni a lunga percorrenza. Attualmente, infatti, sono gli ultimi mezzi su cui viene limitato al 50% l’utilizzo dei posti. Niente a che vedere con il load factor degli aerei e dei treni locali. Eppure, un timido tentativo di cambiare le cose a luglio era stato provato. Ma alla fine le linee guida nazionali avevano riportato il limite all’80% su indicazione del ministero della Salute. Una decisione che ha costretto Italo al rimborso di alcuni biglietti e la cancellazione di alcune tratte; un’operazione dal costo di tre milioni di euro.

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