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Intervista a Federico Zat, amministratore unico di Wippy Idea Srl.

Con lo scoppio della pandemia, le esigenze in tema di sicurezza da parte dei retailer sono cambiate. Come avete risposto?

Wippy nasce nel 2016 con l’obiettivo di creare prodotti che potessero contribuire alla sanificazione di oggetti e ambienti. Il primo prodotto realizzato è stato SweepCart che permette di sanificare il carrello della spesa. Un sistema
in anticipo sui tempi, dal momento che la sua adozione ha avuto ampia diffusione solo a partire dal 2020. Da marzo in poi le richieste hanno cominciato a fioccare, sia in Italia che all’estero. Con lo scoppio della pandemia, i retailer si
sono subito attivati per offrire ai propri clienti quella sensazione di sicurezza necessaria per favorire gli acquisti.

Oltre SweepCart, quali sono le altre soluzioni proposte?

Successivamente a SweepCart ci siamo concentrati sullo sviluppo di materiali sanificanti per ambienti indoor. Da qui è nato WiPure, un pannello decorativo e comunicativo capace di depurare l’aria in modo passivo e integrarsi senza problemi con l’arredo e la cartellonistica del punto vendita. Stessa matrice anche per WiGlass, una pellicola trasparente e di facile utilizzo che ha trovato applicazione nei frigoriferi dei punti vendita travel retail del subconcessionario Areas-MyChef. L’obiettivo, in questo senso, è quello di fornire ai clienti la possibilità di servirsi
in autonomia e sicurezza garantendo che prodotti scelti possano essere subito consumati senza timore di contaminazione.

Oltre alla GDO e al travel retail in quali altri ambiti è stata scelta l’esperienza di Wippy?

Stiamo riscontrando un grande successo nell’ambito del trasporto pubblico locale. A Treviso, Pordenone e Gorizia i mezzi pubblici hanno installato WiGlass sui finestrini dei veicoli. Inoltre siamo technical partner dei Mondiali di sci di Cortina. In prospettiva ci aspettiamo molto dal canale food&beverage.

Ma come funziona il meccanismo di sanificazione?

Il meccanismo di funzionamento è la fotocatalisi artificiale. Quando la pellicola viene a contatto con la luce attiva l’additivo da noi sviluppato e presente sulla superficie che trasforma, per ossidazione, gli elementi inquinanti in sali
innocui e anidride carbonica eliminando così in modo naturale ed ecosostenibile tutti i rischi. Il processo, infatti, ha un’azione antimicrobica, anti-muffa e deodorante.

La crisi economica indotta dal Covid-19 però mette un freno agli investimenti. Dal vostro osservatorio, che disponibilità c’è da parte delle aziende?

I nostri clienti, all’indomani dello scoppio dell’emergenza, da un lato si sono spesso trovati di fronte a un marasma di offerte e possibilità; dall’altro, hanno dovuto fare i conti con una normativa poco chiara o diversa a seconda della regione in cui operavano. Questo ha senza dubbio messo in difficoltà i retailer che dall’oggi al domani hanno dovuto
far fronte con un tema lontano dal proprio approccio lavorativo.

N.G.

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