Skip to main content

Nonostante le chiusure forzate e la conseguente crisi economica che hanno caratterizzato gli ultimi 12 mesi, il fatturato lordo di gruppo di Fattorie Garofalo è stimato per il 2020 a quota 120 milioni di euro, in crescita del 20% sull’anno precedente. Questo dato non solo dà continuità alla crescita dell’azienda, ma addirittura certifica una significativa accelerazione del giro d’affari. Nel 2019, infatti, con 100 milioni di euro il fatturato era cresciuto di circa il 10% sul 2018.

Nel merito di questa dinamica, a fronte di un crollo degli ordinativi e degli acquisti del settore Horeca (-55%), dovuto essenzialmente alle misure sanitarie, il gruppo Fattorie Garofalo ha reagito con una espansione delle vendite nel retail sia proprio sia GDO (+20%) e all’estero (+6%), dove il marchio Fattorie Garofalo è molto conosciuto.

Per quanto riguarda l’export, il gruppo raggiunge con i propri prodotti oltre 40 Paesi, e ha teste di ponte per il retail anche in Gran Bretagna e Francia. Le esportazioni rappresentano sulla vendita dei prodotti lattiero-caseari circa il 60% del fatturato. Attualmente, sui mercati esteri la referenza a brand Fattorie Garofalo a vendite più elevate è la Mozzarella di Bufala Campana clip 250g. Tra i prodotti di successo, e percepiti come nuovi, a brand Fattorie Garofalo si conferma la burrata.

Complessivamente il reparto retail, per il quale è in atto il restyling in “Bufala di Fattorie Garofalo, shop – food – lounge”, conta ora su 10 punti vendita in Italia, tra questi quello recentemente aperto al centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio, vicino Firenze, e due all’estero nell’aeroporto di Londra – Luton e nel centro commerciale Velizy 2 a Parigi.

Nel 2020 continuano a svilupparsi anche gli investimenti, pari complessivamente a 28,8 milioni di euro, che hanno riguardato soprattutto l’acquisizione del nuovo allevamento di Fattoria Apulia a Cerignola forte di 1.850 ettari e rilevato dal gruppo Amadori. Tale nuovo asset contribuirà in maniera decisiva a raddoppiare l’approvvigionamento intergruppo di latte bufalino – da 83mila a 172mila tonnellate annue – con una forza complessiva di 20mila capi nei 7 allevamenti attesa per il 2024. Entro questo orizzonte temporale l’incidenza del latte prodotto dalle aziende zootecniche del gruppo sui consumi lattieri dei caseifici sarà vicina al 50%.

Le dichiarazioni

«Mentre continuiamo a investire sugli allevamenti di bufale per rafforzare il livello di integrazione verticale del gruppo nel segno della nostra tradizione imprenditoriale – spiega Raffaele Garofalo, presidente di Fattorie Garofalo – abbiamo iniziato a puntare con sempre maggiore decisione sull’innovazione di prodotto, su un pack rinnovato e il nuovo marchio, che crediamo strategici per arricchire sempre più l’offerta e renderla accattivante così da intercettare le nuove tendenze espresse dai gusti in continua evoluzione dei consumatori e consentire una ulteriore espansione del gruppo in vista dell’uscita dalla pandemia. Nei Paesi con piani vaccinali più avanzati – conclude Garofalo – è già in atto una ripresa della domanda, come accade in Gran Bretagna, mercato sul quale siamo storicamente presenti».

Riproduzione riservata © retail&food