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È ancora tutta da decidere la vendita di due altri aeroporti del Nord Ovest, Torino e Genova. Sotto la Mole finora tutti i tentativi di vendere il 28% di Sagat, con una base d’asta di 58,8 milioni di euro, sono falliti. I soci, privati (Benetton, tramite Sintonia) e pubblici, non Imagehanno esercitato il diritto di prelazione. Una successiva data limite per le offerte, il 5 novembre, è passata senza l’ombra di un’avance. Una seconda scadenza è stata fissata il 29 novembre, dopo la chiusura di questo numero. Principali contendenti rimangono i Benetton (decisi a non uscire dagli aeroporti dopo l’aumento delle tariffe negli Aeroporti di Roma) ed F2i, che sta anche trattando l’acquisto dell’80% dell’inceneritore del Gerbido, insieme a Iren.. Non sono esclusi interventi degli altri azionisti: il fondo Equiter di Intesa Sanpaolo (azionista anche di F2i) e della Camera di Commercio di Torino, tramite Tecnoinvestimenti, holding del sistema camerale.

Ancora più oscuri i destini di Genova: da metà 2011 la vendita si dà per imminente, ma dopo il fallimento del bando di febbraio 2012 si è in attesa di quello successivo, annunciato all’inizio dello scorso ottobre. Qui a vendere è l’Autorità portuale (60%), a cui si è unita Adr (15%), che vorrebbe fosse ceduto un pacchetto unico. Non è invece intenzionata a cedere l’altro socio, la Camera di Commercio di Genova (25%). Chi saranno gli acquirenti? F2i, Corporación América e il gruppo francese Vinci, che si erano detti interessati al primo bando di febbraio 2012, per ora non danno segnali.