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L’emorragia si è arrestata. Il calo dei biglietti staccati dai cinema italiani che si era registrato nel 2012 (-9,88% in termini di presenze) e in misura ancor più eclatante rispetto all’anno record 2010 (-17,02%) si è fermato.
Nei primi otto mesi del 2013 la crescita delle presenze è significativa: +4,3 per cento. Certo, il fatturato nello stesso lasso di tempo è ancora leggermente negativo (-1,1%), ma se si considera che nel calcolo finale ci sarà anche il periodo natalizio, tradizionalmente trainante, il trend pare segnato. Lo scostamento rispetto ai dati di presenze, peraltro, è dovuto alla minore incidenza delle presenze alle proiezioni di film in 3D, valorizzate ad un prezzo più elevato, rispetto allo scorso anno.

Ciò pone il mercato in una posizione molto particolare, a dimostrazione del potenziale di sviluppo ancora presente e della capacità degli operatori di reagire ai momenti di crisi con soluzioni innovative. Basti dire come i retailer hanno saputo smentire le Cassandre che prevedevano una inesorabile agonia per il settore con la diffusione incipiente della banda larga casalinga: i numeri dell’anno d’oro 2010 lo testimoniano, con 110 milioni di ticket venduti e 735 milioni di euro di incasso totale. Massimo Andreis

L’articolo completo è pubblicato sul numero di ottobre 2013 di r&f: acquistalo sull’App Store oppure abbonati alla versione cartacea