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A parte la coraggiosa fantasia nella grafica e nel nome delle insegne commercializzate, basti pensare all’ipermercato Iper Hu che ricalca le orme di Iper La grande i e all’etichetta Max&Liu, chi auspicava elementi di innovazione nel nuovo The Oriental Mall di Milano non può che essere deluso. In attesa che vada a regime l’intervento sullo stabile ex Ovs (presto sarà inaugurata l’area wellness al terzo livello), la galleria commerciale di via Sarpi 33 sembra appiattirsi su schemi già visti, riproponendo su larga scala l’offerta dei classici negozi della Chinatown milanese.

Volendo azzardare un giudizio più marcato, facciamo fatica a individuare quelle peculiarità che contraddistinguono le operazioni retail di quelle dimensioni. Fermo restando, precisiamo, che la location lungo la strada pedonalizzata si presta bene a intercettare i flussi di prossimità, evidentemente costituiti dagli abitanti del quartiere.

A seguito della nostra visita al The Oriental Mall in data 11 ottobre non possiamo esprimere note di apprezzamento sia su quello che tradizionalmente è il cavallo di battaglia dell’offerta made in China, il prezzo, sia su quei tasti generalmente dolenti, come la qualità del prodotto, l’assortimento e il servizio. L’unica eccezione, sul fronte del prezzo, è rappresentata dall’àncora alimentare: il supermercato Hu Foods, che di fatto ha sostituito lo store cinese nella vicina via Giordano Bruno, oggi chiuso al pubblico, presenta listini molto competitivi, ma di contro un mix di prodotto schiacciato su una proposta basica sia in termini di pietanze tipiche della cucina cinese (per esempio i ravioli) sia in termini di beni di più largo consumo.

Nessuna evoluzione è stata apportata sul fronte dell’esposizione e dell’allestimento, abbastanza improvvisati, e soprattutto il freschissimo è conservato alla bell’e meglio. I punti vendita al piano terreno, sulla destra rispetto a Hu Foods entrando da via Sarpi, dovrebbero rappresentare gli spazi di maggiore pregio per prodotto, esposizione e servizio. Tuttavia, al netto del bar ovviamente ben riconoscibile, pur semplice nel layout, il mix di negozi di abbigliamento e accessori non mostra insegne caratterizzanti, non si smarca da soluzioni low profile negli arredi, nelle vetrine e negli espositori, e continua a inseguire i marchi leader di mercato sulle linee dei prodotti. Salendo al piano superiore con la scala mobile, stretta ma ben visibile grazie a una sgargiante striscia di Led applicata lungo la stessa, si entra nell’Iper Hu.

Questo spazio si divide in due: l’area del fast fashion, open space, con abbigliamento e accessori disposti a isole merceologiche molto compatte; e l’altra suddivisa in corsie, con oggettistica e utensili per la casa, il lavoro e il tempo libero. Qui gli scaffali sono molto alti e i camminamenti stretti, per uno spazio sfruttato al massimo sia in verticale che in orizzontale. Nell’offerta fashion la commistione con i grandi marchi è ben visibile: come non notare, d’altronde, gli indumenti a brand Max&Liu. Ma ciò che emerge dalla nostra analisi è soprattutto una politica di prezzo sbilanciata verso l’alto: oltre 20 euro per un paio di jeans e circa 15 euro per un maglione sono listini sovrapponibili ai primi prezzi della grande distribuzione. A questo punto tanto vale pagare la stessa cifra per acquistare un prodotto di marca. Parola di consumatore.

A.P.

I giudizi (1 stella = insufficiente – 5 stelle = eccellente)

The Oriental Mall
Servizio
Velocità***
Cortesia***
Professionalità**
Layout
Aspetto esterno***
Originalità design**
Omogeneità e armonia*
Qualità materiali e arredi*
Ordine e pulizia**
Comfort*
Prodotto
Assortimento***
Esposizione*
Promozioni*
Valutazioni generali
Qualità/prezzo**
Ambiente*
Adeguatezza alla location***
Innovazione*