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Salvo sorprese sarà il 6 dicembre il giorno della quotazione di Sea a Piazza Affari. In vendita ci sono 58,52 milioni di azioni, di cui 24,4 milioni derivanti da aumento di capitale e 34,12 milioni messe a disposizione dall’Asam, la finanziaria della Provincia di Milano. 

Le azioni, come deciso dal cda della società di gestione di Malpensa e Linate, avranno un prezzo di collocamento tra 3,2 e 4,5 euro. Una valutazione che porta il valore complessivo di Sea tra 800 milioni e 1,1 miliardi di euro.

E qui sta il problema: F2i, il fondo di Vito Gamberale, l’anno scorso acquistò il 29% di una società valutata 1,3 miliardi di euro. Con la valutazione attuale la Sea varrà quindi dal 15% al 38% in meno, con la conseguenza che F2i dovrà svalutare tra i 58 e i 145 milioni di euro.

Non sorprende che, come scrive Repubblica, sia sceso il gelo tra il Comune e il fondo.
Pare lontanissimo l’anno scorso, quando il sindaco Giuliano Pisapia era stato accusato di svendere le quote di Sea.

Il secondo problema della bassa valutazione è che anche la Provincia, tramite Asam, starebbe pensando di non procedere alla vendita della propria quota. Ipotesi considerata
remota ma non impossibile. I prossimi giorni diranno come è andata a finire.

Dopo la quotazione il Comune scenderà al 48%, F2i al 26% e altri al 2%, per un flottante del 24 per cento.