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Le porte di accesso all’area Asia-Pacifico per il mercato del retail restano ancora Hong Kong e Tokyo, in particolare per il lusso. Così CBRE in un suo recente report che sottolinea come nel primo trimestre del 2013 abbiano visto la luce 28 flagship store ad Hong Kong e 20 in Giappone, a dispetto di mercati urbani prossimi alla saturazione e con rent alle stelle.

Chi ha già un piede in Asia, invece, tende ad optare per altri lidi, sull’onda della disponibilità di nuovi spazi commerciali di livello e della crescita della capacità di spesa media: ecco quindi un auge metropoli quali Hanoi, Manila, Pechino, Shanghai e Hangzhou (ancora molto gettonate anche Seul e Taipei). I mercati emergenti d’area, in generale, capitalizzano complessivamente il 70% dei tagli nastro, contro il 50% del 2012.

Alla lente, fatto cento l’offerta lusso ha pesato per il 26% tra le nuove vetrine, la media/alta gamma per il 21% e gli specialisti (scarpe e underwear su tutto) per il 16%. Il 54% dei nuovi marchi proviene dall’EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), con in testa Italia, Francia e Gran Bretagna, mentre gli Stati Uniti contano per il 26%.

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