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Gli investitori sia nazionali sia internazionali scommettono sul nostro Paese: i dati del primo semestre 2015, secondo le rilevazioni di Jones Lang LaSalle, sono quasi raddoppiati rispetto a quelli dello stesso periodo dello scorso anno. Nei primi sei mesi del 2015, infatti, si sono chiuse transazioni per un totale di 3,5 miliardi di euro di volumi investiti, di cui 1,5 nel secondo trimestre, contro i circa 1,8 miliardi del primo semestre 2014.

Inoltre si amplia la gamma di prodotti considerati: se all’inizio della ripresa erano gli uffici a fare la parte del leone, oggi entrano nel radar degli investitori diversi tipi di asset class, compresi i mixed use e i prodotti particolari quali le residenze per anziani o le cliniche. Ciò significa che non ci si focalizza più solo su prodotti core, ma si considera un ventaglio di opzioni che va dal core plus al value add.

Nel specifico del settore retail, JLL ha registrato una crescita dell’interesse dei retailer verso nuove aperture in Italia, anche da parte di marchi che per anni hanno monitorato il mercato e ora hanno aperto o stanno per aprire i primi monobrand. L’attenzione si rivolge verso il mercato high street di Milano, Roma e di città secondarie ma importanti, come Venezia e Torino. Per i centri commerciali, invece, viene data priorità a grandi mall di qualità, esistenti o in sviluppo.

E i livelli dei canoni locativi hanno risentito positivamente di questo fermento commerciale, salendo leggermente sia a Roma che a Milano, dove il trend positivo che si è registrato per il settore high street nei mesi recenti continuerà anche dopo Expo.

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