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Sono nove le offerte non vincolanti giunte alla corte di Paolo Gallo, amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail, la società partecipata al 55% da Ferrovie dello Stato e al 45% da Eurostazioni (cordata composta da Benetton, Pirelli, Caltagirone e la francese Sncf) e messa in vendita la primavera scorsa.

I pretendenti al trono sono cinque cordate e quattro private equity: Deutsche Bank e Poste Vita; Allianz ed Ece della famiglia Otto; Maurizio Borletti con i francesi di Antin e Icamap; sempre d’oltralpe Altarea Cogedim assieme al Fondo sovrano di Singapore Gic e il fondo pensione olandese Apg Asset Management; Carlyle e Varde Partners; Terra Firma; Bc European Capital; Lone Star; Pamplona Capital Management.

Il prossimo step è selezionare tra questi, sette candidati per la fase successiva e arrivare entro il 22 aprile alle offerte vincolanti.

Secondo le stime si parla di 600 – 800 milioni di euro di equity più 150 – 180 milioni di debito. Ma le stime parlano di ricavi raddoppiati entro il 2020 grazie a 125mila mq di nuove aree commerciali.

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