Skip to main content

Quali implicazioni per il mercato immobiliare UK nel breve e medio termine in virtù del terremoto Brexit? Una risposta, o meglio alcune ipotesi prova a delinearle proprio dalla City il Ceo di JLL UK, Chris Ireland.

«Il voto per il Brexit apre un nuovo scenario per la Gran Bretagna, che prevede un’incertezza senza precedenti nel prossimo futuro. Anche se per il Regno Unito effettivamente si andrà avanti come sempre in termini di commercio e legislazione fino al 2018, un cambiamento così importante creerà inevitabilmente incertezza nell’economia e nei mercati immobiliari. Nel caso di un’uscita ben gestita, però, l’effetto potrà essere in gran parte limitato al Regno Unito. Nel breve termine – continua il Ceo – probabilmente vedremo un indebolimento nella domanda degli utilizzatori finali. Mentre l’impatto sui canoni di locazione potrebbe essere limitato dalla scarsità dell’offerta, l’attività sarà colpita negativamente a causa dell’incertezza iniziale circa la direzione da seguire e la relativa tempistica. Anche il sentiment degli investitori potrebbe rimanere debole nel breve-medio termine. Per i mercati immobiliari, la correzione iniziale potrebbe essere più severa, ma dovrebbe essere seguita da una ripresa quando riemergeranno opportunità nei mercati core del Regno Unito e i benefici di una sterlina debole saranno riconosciuti. Il sentiment e il relativo pricing saranno elementi chiave. Molto dipenderà dalla velocità della negoziazione, dal quadro politico più ampio e se saranno stabiliti presto sia una chiara direzione da prendere che un altrettanto chiaro calendario di uscita dall’UE».

In particolare, sono sei i punti chiave sui cui si sofferma JLL nella propria disamina:

– la domanda da parte degli utilizzatori finali si indebolirà in linea con la crescita economica e il calo della fiducia delle imprese. L’impatto sui canoni di locazione potrebbe essere limitato dalla scarsità dell’offerta, ma il livello di attività sarà colpito negativamente;

– il sentiment degli investitori si deteriorerà ulteriormente, indebolendo i flussi di capitali nel breve-medio termine;

– è probabile che ci sia una rettifica dei capital value negativa nei prossimi 2 anni (stimata fino al -10% con rendimenti che si potranno scostare di circa 50bp). I settori di Londra rimangono i più vulnerabili alla correzione data l’attuale concorrenza sui prezzi e la multinazionalità degli utilizzatori;

– è previsto anche che il mercato residenziale si raffreddi, nonostante i tassi di interesse più bassi, ma la correzione sarà mite, a parte i prezzi prime a Londra che sono significativamente i più esposti;

– per i mercati immobiliari, la correzione iniziale potrebbe essere più severa e seguita da una ripresa con la riemersione delle opportunità nei mercati core del Regno Unito e il riconoscimento dei benefici di una sterlina debole. Il sentiment e il relativo pricing saranno elementi chiave;

– molto dipenderà dalla velocità della negoziazione, dal quadro politico più ampio e se sarà presto stabilita una chiara e favorevole direzione da intraprendere.

Riproduzione riservata © retail&food