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Se fosse un romanzo, si intitolerebbe “L’avanzata dei sistemi aeroportuali”. È notizia di poche settimane fa, infatti, l’ingresso di Atlantia (AdR) in Save (Aeroporto di Venezia) con il 21,3% delle azioni e un possibile progetto di ulteriore incremento del pacchetto azionario lagunare.

Oggi invece si parla di Gesac, società di gestione dell’aeroporto di Napoli Capodichino in portafoglio per il 70% a F2i, che da settimane lavora a un progetto di integrazione con gli scali di Bari e Brindisi (più due senza voli Foggia e Taranto-Grottaglie). Armando Brunini, amministratore delegato Gesac, come si legge su Repubblica.it edizione di Napoli, conferma che le trattative sono in corso.

Una conquista non da poco per Gesac che si troverebbe al centro di un sistema molto ampio, composto da 5 regioni del Centro Sud: Campania, Basilicata, Puglia, Molise, nord della Calabria. Aeroporti che non si fanno concorrenza ma lavorano in sinergia per sviluppare un maggiore traffico passeggeri. Un mega sistema con 12 milioni di passeggeri (dato 2015): 6, 2 milioni a Capodichino e 6,2 tra Bari e Brindisi.

La previsione di chiusura di Gesac per il 2016 è di 6 milioni e 600 mila passeggeri, con un incremento dell’8 per cento rispetto all’anno precedente. Un giro d’affari, nel 2015, pari a 86 milioni (più 5 per cento rispetto al 2014) con un utile netto di 12 milioni e 600 mila euro.

Nel frattempo è giunta la nomina di Tiziano Onesti che subentra a Giuseppe Acierno alla guida di Aeroporti di Puglia.

Con questa operazione 2i Aeroporti (un tempo F2ì Aeroporti) allargherebbe ulteriormente le proprie maglie sul settore aeroportuale italiano detenendo già il 54,4% di Sagat (Torino) e il 35,7% di Sea (Milano Linate e Malpensa).

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