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Secondo una ricerca di Nielsen, in collaborazione con la Sda Bocconi School of Management, la nuova tendenza degli italiani è fare shopping di lusso in aeroporto.

Sempre secondo la ricerca, un viaggiatore su quattro spende mediamente 2.500 euro oltre il check-in in beni di alto livello, e se il 25% dei passeggeri con passaporto italiano fa acquisti di beni o servizi luxury, i più spendaccioni sono i giovani tra i 21 e i 35 anni, i cosiddetti Millennials. L’85% del campione analizzato nell’ultimo anno ha infatti effettuato almeno un acquisto negli store degli scali aeroportuali internazionali, in particolare in boutique di lusso.

È un comparto che genera oltre 60 miliardi di dollari ogni anno, e vale fino al 30% del fatturato complessivo di alcuni brand. Negli ultimi due anni è cresciuto del 7% portando a offrire prodotti sempre più innovativi e adatti a questa fascia d’età, con nuove forme di coinvolgimento e di servizi basati sul digitale e la robotica.

In ogni caso, se le principali ragioni d’acquisto sono la volontà di fare un regalo (25%) e l’impulso di gratificare se stessi (33%) le motivazioni principali che spingono a fare acquisti in aeroporto sembrano legate alla possibilità di trovare una specifica collezione (70%), o promozioni (46%). Comunque, alla base c’è sempre la ricerca di unicità e di valore percepito.

Il 53% degli intervistati ammette anche di essere influenzato dalla capacità delle vetrine aeroportuali di attrarre e catturare l’attenzione ingannando così l’attesa dell’imbarco. Ma non tutti gli aeroporti sono uguali, e i più apprezzati dai viaggiatori amanti dello shopping sono quelli di Hong Kong, Londra, Dubai e Seoul.

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