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Obiettivo 100 nuovi punti vendita sempre più vicino per Gruppo Teddy, azienda che si occupa di fast fashion e gestisce i marchi Terranova, Calliope e Rinascimento. Nel consuntivo di fine anno, presentato nei primi giorni di dicembre, il gruppo riminese fondato nel 1961 ha fissato le ultime tappe e rilanciato la propria strategia di espansione anche per il 2018.

«La forza di Teddy e il valore imprenditoriale del gruppo sono testimoniati dalla capacità di crescere in mercati che hanno vissuto importanti criticità quali Russia ed Egitto», ha dichiarato il direttore sviluppo del Gruppo Teddy, Pierluigi Marinelli. Oltre che nei due paesi citati, nuovi punti vendita sono sorti in Arabia Saudita, Qatar, Kazakistan, Kirghistan, Bielorussia, Croazia, Serbia, Romania, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Direttrici di sviluppo che non hanno dimenticato l’Italia che, da nord a sud, ha visto inaugurazioni in capoluoghi di provincia come Torino, Verona, Parma, Mantova, Ravenna, Pesaro, Roma e Siracusa.

I nuovi obiettivi
Risultati che garantiscono a Teddy la possibilità di autofinanziare il proprio sviluppo che, per il prossimo anno, sarà concentrato sul superamento della quota delle 100 nuove aperture, un aumento del fatturato (che oggi supera i 620 milioni di euro) e della metratura media dei negozi (a cui contribuirà un riposizionamento del marchio Terranova verso uno stile urban e di tendenza). Il primo passo, però, sarà l’ingresso in pianta stabile nel mercato svizzero, con un negozio a Lucerna, che conferma la propensione dell’azienda a un consolidamento nel mercato europeo, dove sono già presenti il 40% dei negozi del gruppo. A seguire, un’ulteriore apertura in un Paese particolare come l’Iraq (a Erbil). Scelta che testimonia ancora una volta una specifica attenzione di Teddy ai mercati di frontiera.

Le dichiarazioni
«Sono due i pilastri strategici su cui puntiamo:  la formula del franchising in conto vendita e la convinzione che il cliente finale debba essere al centro delle nostre scelte commerciali. Entrambe continuano a rivelarsi vincenti e contribuiscono a renderci protagonisti nel mercato globale del fast fashion», ha commentato Marinelli. Il tutto nel rispetto di una mission aziendale tracciata ormai oltre 50 anni fa dal fondatore del gruppo, Vittorio Tadei: «Creare una grande azienda che guadagni molto per creare occupazione e una parte degli utili destinarli ad opere sociali, sia in Italia che all’estero». Obiettivo che, di apertura in apertura, si fa sempre più vicino.