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Siamo alla vigilia di una rivoluzione. Ma la direzione è quella del futuro high tech, smart, omnichannel e ad alto contenuto di experience, con la data del 2030 indicata dagli operatori dei centri commerciali per studiare i futuri modelli di consumo; o è il 2011, quando fu emanato il decreto legge sulle liberalizzazioni volute dal Governo Monti?

Nel breve termine è probabile che si vada verso una fase di concertazione che porterà il mondo dei centri commerciali e l’intero comparto della distribuzione moderna a confrontarsi, in maniera anche aspra, con la nuova classe politica italiana per difendere la libertà del mercato – quindi la libertà degli imprenditori – nel decidere le strategie di apertura nei giorni festivi e nei cosiddetti super festivi. Di certo vi è che le liberalizzazioni, tornate prepotentemente di attualità, saranno quantomeno riviste e ridipinte in tinta giallo-verde.

Nonostante la parvenza, è stato quindi un appuntamento differente dagli scorsi anni quello del Retailer Day 2018, ospitato lo scorso 21 giugno dall’Oriocenter all’interno dell’Uci Cinemas che qui vanta lo schermo IMAX più grande d’Italia in virtù dei suoi 450 metri quadrati.

Sebbene il palinsesto della giornata fosse stato imbastito su dinamiche sfidanti ma consolidate, quali il lusso, il food&beverage, i servizi e il leisure, con un orizzonte temporale di circa 10 anni, sono bastati una manciata di minuti in collegamento telefonico da Roma con l’onorevole Massimiliano De Toma, presidente FederModa Italia Roma e membro della commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, per riportare l’attenzione degli astanti ai giorni nostri. «Il tema delle aperture domenicali e nelle festività andrà analizzato profondamente, ascoltando tutti gli attori coinvolti, ma è evidente che si dovrà intervenire». E il punto di caduta, ha fatto intendere l’onorevole, è quello di arginare “la deriva” raggiunta negli ultimi anni.

Qualche ora prima Massimo Moretti, in qualità di presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, ha manifestato tutto il proprio disappunto su soluzioni che riportino l’Italia a prima del 2011, ma la partita è più che mai aperta e l’Associazione ha risposto alla politica accettando l’invito al confronto.

Ritorno al futuro

Arrivando quindi al tema originario della giornata, l’evento ha visto come titolo “Which Retail will contribute to shopping malls future” ed è entrato nel vivo subito dopo i saluti iniziali con i numeri e i contenuti espressi da Natasha Patel, director global retail research presso CBRE London, che ha presentato la ricerca “The future of retail 2030”.

Natasha Panel ha sottolineato che ci saranno cambiamenti significativi nel retail, a partire dal ruolo dei negozi che diventeranno sempre più delle destination, ad alto livello di specializzazione, capaci di offrire esperienze personalizzate; il food & beverage la farà da padrona e la logistica assumerà un ruolo determinante. Il tutto dovrà assecondare le esigenze di un consumatore sempre più esigente, che vorrà sentirsi libero di comprare qualsiasi cosa in ogni momento e nella modalità che ritiene più comoda. Lo spazio fisico dunque continuerà a esistere, ma cambierà nelle funzioni soprattutto pensando alla destinazione d’uso di molti shopping center, che saranno delle centralità la cui anima commerciale sarà affiancata da nuove opportunità come i servizi, il co-working e il tempo libero.

Nelle sessioni successive si sono alternati rappresentanti di grandi property di centri commerciali, di gestori di mall e ancora manager incaricati di sviluppare primari brand, tra cui Sergio Azzolari, general brand manager di Hogan e Fay. Il tema del lusso all’interno degli shopping center italiani ha trovato uno sbocco importante con il progetto di Westfield Milano, nel quale Diego Valazza, senior leasing manager Unibail – Rodamco – Westfield, ha confermato che ci sarà un «village dedicato, anche molto ampio». Evidentemente la nuova estensione di Oriocenter, inaugurata circa un anno fa, rappresenta il primo tentativo concreto in Italia.

Quindi l’F&B, protagonista sul palco del Retailer Day con Roberto Bramati, presidente di Spazio Futuro Group, che ha ricordato il successo di Mapic Food&Beverage, del Retail Award Italy 2018 (co-organizzato da retail&food) e delle numerose catene italiane che vi hanno partecipato per proporsi al mondo dei centri commerciali.

La shopping experience con l’esempio dell’innovativa formula Happiness, raccontata da Antonio Camporesi, membro del comitato di gestione aziendale; i nuovi servizi legati alla cura della persona, illustrati da Francesco Galli, amministratore delegato di Smart Clinic; e ancora la semplificazione contrattuale, con l’intervento di Francesco Ruffino, presidente della commissione legale CNCC nonché senior partner dello studio legale Frau Ruffino Verna, sono alcune tra le testimonianze emerse durante i vari workshop.

Tutti ingredienti che alimentano un’industria, quella dei centri e dei parchi commerciali, che registra circa 2 miliardi di presenze e 3 miliardi di ore trascorse all’anno. A.P.