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Coca Cola risponde all’accordo tra Nestlé e Starbucks spingendosi addirittura oltre, rilevando cioè l’intera catena di store Costa. Il gruppo britannico Whitbread ha raggiunto un accordo con The Coca Cola Company per la vendita dei suoi negozi a marchio Costa Coffee, per un valore pari a 3,9 miliardi di sterline.

Ne sono state versate di tazzine di caffè, dunque, dal lontano 1995, quando Whitbread acquisì l’insegna che allora contava solo 39 negozi, per 19 milioni di sterline. Mentre ora (nel bilancio chiuso il 31 marzo) il colosso delle caffetterie registra ricavi per 1,292 miliardi di sterline, in crescita rispetto agli 1,202 miliardi dell’anno precedente.

«Le bevande calde sono uno dei pochi segmenti restanti del panorama complessivo del beverage in cui Coca Cola non ha un marchio globale – ha dichiarato James Quincey, presidente e CEO di The Coca-Cola Company – Costa ci dà accesso a questo mercato attraverso una forte piattaforma del caffè».

Oggi Costa conta più di 3.800 sedi in 32 paesi e l’azienda gestisce anche un business di 8mila macchine self-service. Il grosso dell’assegno staccato da Coca Cola sarà distribuito tra gli azionisti di Whitbread.

Gli advisor di Rothschild hanno assistito Coca Cola, mentre Whitbread si è avvalsa delle consulenze di Goldman Sachs, Morgan Stanley e Deutsche Bank Ag.

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