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Dopo l’inaugurazione avvenuta nel 2007, l’aeroporto di Catania ha superato la quota di 9 milioni di passeggeri e prevede una crescita del 4% nel 2018. Numeri che trainano una performance retail che punta sulla tipicità e sul food, in attesa dei nuovi lavori al terminal Morandi. 

Arrivare a Catania e sentirsi subito in Sicilia. Sembra una cosa ovvia, ma non è per niente scontata quando la meta è un aeroporto. A dieci anni dall’inaugurazione, il Fontanarossa, gestito dalla società Sac (la stessa che dirige anche il vicino scalo di Comiso), si presenta subito come uno dei migliori biglietti da visita che la regione può spendere per accogliere i passeggeri. Un risultato che si rispecchia anche nei dati sui passeggeri relativi al 2017: oltre 9 milioni con un aumento del 15% rispetto ai 12 mesi precedenti. Numeri che fanno di questo scalo il sesto a livello nazionale, il più importante dell’isola e un punto di riferimento per i collegamenti di 7 provincie sulle 9 totali. Il tutto grazie alla combinazione di due importanti fattori. Il primo è la vicinanza alla città con il centro che dista solo 6 km dall’aerostazione (a cui è collegato con un servizio autobus urbano ogni 25 minuti in attesa dell’inizio dei lavori per la fermata del treno attesi per il prossimo anno) e un piano parcheggi che entro l’estate vedrà l’apertura del primo lotto del rinnovato P4, quello delle soste lunghe, per una capienza totale che a lavori ultimati passerà da 600 a oltre 2.000 posti auto. Il secondo riguarda la spiccata regionalità dell’offerta retail che conquista tanto i passeggeri internazionali quanto i siciliani di ritorno che lavorano o studiano sul continente e per cui quel che conta è il made in Sicily. Il risultato? Una previsione per il 2018 che parla di un ulteriore incremento del 4% sul numero di passeggeri.

Il walkthrough che non c’è

Dal punto di vista del layout, il Fontanarossa è un parallelepipedo luminoso (grazie a una facciata totalmente in vetro oscurato) che si sviluppa in orizzontale. Una soluzione pensata più di 20 anni fa per sostituire la vecchia aerostazione Morandi (dal nome del progettista) incapace di assorbire un traffico sempre più crescente (e che punta di raggiungere i 20 milioni di passeggeri nel giro dei prossimi 10 anni) e che ora sconta dei limiti in termini di continuità del flusso di transito. I controlli di sicurezza posizionati al centro dell’infrastruttura finiscono per dividerla in due ali che non prevedono una logica walkthrough. Per quanto riguarda il lato landside lo spazio è diviso su due livelli (arrivi e partenze) dove domina l’offerta food con un totale di quasi 900 mq di Gla a cui si aggiunge la superficie occupata dalla parafarmacia (31mq) e dal servizio di imballaggio bagagli (22 mq). Tre i brand che balzano subito all’occhio al piano terra, punteggiato come il resto dell’aerostazione da pratiche stazioni di ricarica per i dispositivi elettronici (che arriveranno a 144 coi prossimi lavori di miglioramento). Il primo è Nonna Vincenza, insegna molto conosciuta a Catania e dintorni e specializzata in pasticceria siciliana fresca: cannoli, pasta di mandorle, torroni e gelato d’estate. Il secondo è lo storico Sfizio presente sin dall’inaugurazione e che qui ha due punti vendita dedicati al fast food (pizze, panzerotti, piatti pronti) intervallati dall’insegna Sicilia’s, un mix fra bar/caffetteria e vendita al dettaglio di prodotti tipici. Completano l’assortimento i servizi di noleggio auto, tutti riuniti alla fine dell’ala est vicino alla banca, e un’edicola-libreria aperta a gennaio 2018. Al livello superiore, domina la food court nel mezzanino posizionato nell’ala ovest. Qui trova posto il ristorante self service dell’insegna Sikele che conta una sessantina di posti a sedere con vista sull’area controlli e offre un classico menù mediterraneo. Sempre sul lato landside c’è da segnalare la presenza del Caffè Bellini all’esterno dell’aerostazione che propone una cucina prettamente siciliana da gustare sui tavolini disposti sull’ampio patio esterno (luogo molto frequentato dalla comunità aeroportuale che qui può concedersi una pausa al riparo dalla frenetica vita dello scalo). Una prospettiva che permette di osservare lo spazio “Norma, officina delle eccellenze”: inaugurato nel 2015 sulla scorta di Expo Milano con un investimento di circa 2,7 milioni di euro e presentato come luogo dedicato alle prelibatezze e ai presidi alimentari regionali, lascerà spazio in primavera al Terminal C (costo stimato della riconversione: 800mila euro). Al suo interno troveranno posto i banchi check-in delle compagnie low cost e vi transiteranno 600-700mila passeggeri all’anno, circa 350 all’ora. Si tratta del primo banco di prova per le successive soluzioni architettoniche e di gestione dello spazio che saranno utilizzate nella ristrutturazione della vecchia aerostazione Morandi, naturale canale di sviluppo dell’aeroporto. Il progetto (attualmente sotto valutazione dell’Enac) prevede il completamento dei lavori entro il 2020 per un esborso di 30 milioni di euro, parte di quei 95 milioni che Sac ha messo sul piatto per il rinnovamento dell’intera infrastruttura nei prossimi due anni. L’idea è quella di ridisegnare il transito interno all’aeroporto. In sintesi: tutti i varchi di controllo (ce ne saranno più degli attuali) andranno al primo piano della vecchia aerostazione con l’attuale terminal che sarà interamente dedicato ai check-in mentre verranno potenziati e differenziati sia i gate d’imbarco, sia i nastri bagagli. Il risultato, quindi, dovrebbe essere una sorta di scorrimento a ferro di cavallo con il conseguente riposizionamento e ampliamento degli spazi retail.

Partire con un cannolo nello zaino

Passando al lato airside, il Fontanarossa ripropone gli stessi pregi e difetti che caratterizzano lo scalo. Anche in quest’area è forte la proposta food con 225 mq di Gla a cui si sommano, però, anche i 457 mq dedicati all’offerta retail. Per questo comparto spiccano i brand di moda Camomilla Italia e Aeronautica Militare affiancati l’uno all’altro. All’interno, una proposta fashion dedicata al pubblico femminile per la prima insegna e una dedicata all’intera famiglia ma con un taglio più alto e ispirato al mondo avio per la seconda. Presente anche un punto vendita del marchio Alessi (dal cognome di Giacomo, artista e titolare dell’omonima azienda) che propone un vasto assortimento di ceramiche e maioliche di pregio realizzate secondo la tradizione caltagironese. Un luogo dove prendere l’ultimo ricordo della propria vacanza e che, attualmente, sconta la mancanza di un servizio omnicanale dedicato allo shopping in aeroporto che permetta ai passeggeri di comprare oggetti di maggiore volume per poi vederseli recapitare direttamente a casa. Anche per il lato airside, però, è la proposta enogastronomica ad attirare le maggiori attenzioni. Chi arriva o parte da Fontanarossa si aspetta un’offerta legata al territorio, motivo per il quale i punti vendita Sicilia’s (un wine bar riccamente fornito e una pasticceria) propongono un assortimento di vini, frutta secca, conserve, paté e dolciumi della tradizione. Offerta che, per quanto riguarda i dolci, è amplificata da un altro punto vendita Nonna Vincenza che permette di portarsi a casa, correttamente conservati con il ghiaccio secco, dei veri e propri cabaret di cannoli alla ricotta. Rimane il duty free Heinemann presente in forma spacchettata, dopo i lavori di riorganizzazione che hanno rialzato i servizi igienici rubando un po’ di spazio all’area originaria, subito riproposta in un’isola separata al centro dell’airside. Una centralità che rispecchia anche la versatilità dell’assortimento dei prodotti in vendita dal momento che, mancando qualsiasi insegna dedicata alla cosmesi e agli accessori, è qui che i passeggeri possono rifornirsi di occhiali da sole, rossetti, profumi e gioielli. Leggermente sacrificata è la ristorazione che attualmente conta due lounge bar molto simili tra di loro per quanto riguarda la proposta enogastronomica essenzialmente fast food e relegati in due mezzanini con vista sul landside. Gli operatori, ancora una volta, sono Sikele e Sicilia’s. Per dare maggior risalto all’intero comparto, prossimamente sarà realizzato un ancoraggio food nell’ala ovest in prossimità dell’imbarco extra-Schengen dove saranno accorpati i diversi operatori della ristorazione direzionando in questo modo la fruizione dell’offerta retail. Infine, completa l’offerta un’edicola-libreria dagli spazi molto ridotti.

Tipicità vs. internazionalizzazione

Dalla visita al Fontanarossa emerge chiaramente un forte legame con il territorio: limite o punto di forza? Lecito chiederselo, come fa la stessa direzione commerciale dell’aeroporto che nel frattempo segue la tendenza all’internazionalizzazione del comparto aviation (sempre più attento alle rotte verso gli hub arabi e i centri russi) che deve fare i conti con i risultati altalenanti delle tratte nazionali con i voli verso Roma Fiumicino che nel 2017 hanno chiuso con un -1% di viaggiatori (a quota 2.014.006) e un aumento del 92% dei passeggeri verso Milano Malpensa (per un totale di 956.239 persone). Ecco che appare sempre più incoraggiante il +36% nel numero di passeggeri extra-Ue. Un dato che si aggiunge a quelli relativi alle mete europee: Malta, Londra Gatwich e Amsterdam sono le più trafficate mentre, in termini di macroaree, resta la Germania la nazione con il maggior numero di passeggeri. Perché la Sicilia, prima che una meta nel Mediterraneo, è un brand conosciuto in tutto il mondo.

N.G.

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