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Capofila del network regionale, l’aeroporto di Bari dedicato a “Karol Wojitila” si candida a diventare la porta d’ingresso per il Sud Italia (con vista su Matera 2019). Il presidente Onesti: «Nei prossimi anni vogliamo espandere la nostra rete».

“Tutti per uno, uno per tutti” è il classico motto dei moschettieri. Una frase che meglio di altre coglie la realtà dell’aeroporto di Bari e dei vicini scali di Brindisi (in rinnovamento), Taranto (dedicato ai cargo) e Foggia (in attesa di rilancio). Come i protagonisti del romanzo di Dumas, anche le aerostazioni pugliesi sono un’unica entità e lavorano in vista dello stesso obiettivo: fare della Regione una delle porte principali del Sud Italia. Una mission sostenuta dai dati passeggeri dei primi due mesi del 2018: 890.463 viaggiatori transitati fra il “Karol Wojtila” e l’aeroporto del Salento. Rispettivamente, +8,8% e +7,9% nel confronto con lo stesso periodo del 2017. Dati che danno ragione di un primato certificato a inizio aprile: Aeroporti di Puglia è la prima rete aeroportuale italiana designata da un decreto interministeriale (Mit-Mef) che recepisce una direttiva europea. In sostanza, il riconoscimento di un network operativo già da tempo e che ha nell’aeroporto di Bari il suo D’Artagnan.

Una scelta green e sostenibile

L’aeroporto, situato a una decina di chilometri dal centro di Bari (a cui è collegato sia tramite una linea del bus cittadino che una fermata del treno che si dirige verso il nord della provincia), si sviluppa su una superficie di circa 29mila mq con un corpo centrale inaugurato nel 2005 e un’ala laterale, verso est, che ha aperto i battenti a febbraio 2015. Entrambe le strutture sono caratterizzate da una particolare attenzione per la questione energetica in un’ottica di sostenibilità dei consumi. Una scelta evidente fin dalle pareti esterne dell’ala est, ricoperta da pannelli fotovoltaici, e da quelle della struttura principale, avvolta da una serie di sostegni verticali per la crescita di piante rampicanti e ricoperta da un terrazzamento a giardino (irrigato da un complesso sistema di recupero dell’aria piovana). Elementi che hanno consentito allo scalo barese di ottenere un riconoscimento da Legambiente per gli sforzi della società di gestione in termini di efficientamento energetico (a cui contribuisce anche la vicina centrale a biomassa che grazie al teleriscaldamento permette di trasformare gli scarti degli ulivi in energia termica). Il piano partenze lato landside si presenta come una grande hall dai soffitti alti. Al centro, i banchi del check-in divisi in due isole dietro le quali spunta l’area dei controlli sicurezza, migliorata lo scorso anno con l’introduzione dei tornelli per un più veloce smaltimento delle code. A destra e sinistra due àncore food. La prima è la panineria gourmet Homeburger a cui fa da contraltare, sull’altro lato, il wine bar De Canto. Nel mezzanino, spicca il format ideato dalla cioccolateria locale Bernardini in cui a breve sarà inaugurata anche una audiolibreria per godersi al massimo la pausa caffè. L’offerta retail, invece, si compone di uno store fast fashion Camomilla Italia e un punto vendita dell’orologeria Montevago: vero e proprio punto d’attrazione non solo per chi viaggia ma anche per i normali clienti delle zone limitrofe.

Dopo i controlli di sicurezza

Superati metal detector e scanner bagagli, si arriva in zona airside. Qui colpisce subito l’assenza del tradizionale walkthrough a cui è stata preferita una galleria commerciale che si sviluppa all’interno dell’ampliamento dell’ala est e accoglie le insegne principalmente sul lato sud. Fa eccezione lo store di Marina Militare che, con la sua offerta casual fashion, presidia lo spazio che porta agli imbarchi extra-Schengen. Se la destinazione del proprio volo è all’interno dell’Unione Europea, invece, le possibilità retail e food&beverage non mancano. Ma a rubare l’occhio e conquistare il palato è senza dubbio N-Derrè A La Lanze, ristorazione pugliese che fin dal nome trasporta il passegero-cliente in una calle del porto vecchio di Bari, là dove i pescatori tirano in secca la nave e preparano il pesce fresco. Prodotti ittici e tipicità regionali costruiscono un’offerta riconoscibile e che ben si abbina a un layout giocato sui colori del bianco, dell’azzurro e del verde. Sedute abbondanti e di diversa fattura (dalle panche alle sedie) non diminuiscono l’eleganza dello spazio che si ritrova anche nell’adiacente saletta fumatori: un angolo di tranquillità per gli irriducibile della sigaretta. L’altro format food di rilievo è La Trulleria dove il gusto della focaccia pugliese si fonde con la freschezza della birra Peroni (dal 1924 presente a Bari con uno stabilimento produttivo ancora attivo). Per quanto riguarda il retail, si va dalla valigeria Roncato all’ottica Nau! passando per i costumi da bagno dell’operatore locale 4Givness, la cui vetrina, tuttavia, risulta leggermente sacrificata a causa di un’entrata ad arco che non riesce a restituire la varietà delle referenze. Presente anche uno stand del brand di gioielli Pandora a cui si aggiunge il “concorrente” locale Mossa (attualmente in posizione temporanea e in attesa che la punta dell’ala est venga riconvertita a spazio commerciale). Fra questi due esercizi è prevista l’installazione delle vending machine Apulfood, dedicate alla vendita di prodotti tipici. Gli stessi che si trovano anche all’interno di Bottega dei Sapori dove orecchiette, cioccolato, vini, salame e mozzarelle di bufala offrono un mix in cui il prodotto fresco trova ampio spazio. Concludono l’offerta un punto vendita Relay, dove anche le gondole espositive hanno la forma dei classici trulli, e il duty free Aelia con il consueto ventaglio di liquori, dolciumi, profumi e prodotti di bellezza. Punto debole dell’offerta rimane il piano terra dell’ala est dove la presenza ben segnalata di un Juice Bar non è attorniata da altri spazi commerciali. Una mancanza che, tuttavia, viene colmata dalla possibilità di godere dal miglior angolo visuale dell’installazione interattiva Drop Fall che invita il passeggero a una riflessione sul consumo delle risorse idriche. Una sensibilità ripresa anche dai monitor informativi sui consumi di Co2 della struttura (spesso posizionati al di sopra di totem per la ricarica dei dispositivi elettronici a forma d’albero) e che si estende anche al settore educativo con un punto giochi dedicato all’intrattenimento dei più piccoli e un’area protetta per l’accoglienza dei bambini affetti da autismo.

Rent car a tutto gas

Per i passeggeri in arrivo, la proposta commerciale prevede un Briciole Bar che ha la funzione di punto di ristoro e vendita di tabacchi e quotidiani. Una presenza minima che lascia poi spazio al vero punto forte di quest’area: i servizi rent car. Diversi gli operatori presenti, tra cui Sixt che prevede soluzioni di noleggio auto premium incontrando la domanda di chi vuole continuare il proprio viaggio senza rinunciare alle comodità di una berlina di classe. Un plus per un settore che vede nell’incremento e nel mutamento dei flussi turistici un mercato sempre più in crescita che nel 2017 ha portato ricavi per 2 milioni di euro e prevede un aumento del 26% nel corso del 2018. Tanto che nell’ultimo periodo Aeroporti di Puglia ha rimodulati gli stalli per i parcheggi, concedendo maggiore spazio alle compagni rent car mantenendo inalterato il numero di posteggi auto dedicati ai privati (altra fonte di introito per l’aeroporto dal valore di 3,5 milioni di euro). E per chi fosse ancora indeciso su che strada prendere per scoprire la Puglia, un banco informativo della Regione e uno dedicato a Matera Capitale della Cultura 2019 forniscono gli ultimi dettagli per una vacanza a tutto tondo.

N.G.

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