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Mentre si studiano e si finalizzano i progetti per la realizzazione del masterplan 2030, all’aeroporto “Marconi” di Bologna l’offerta punta sulle eccellenze del territorio: cibo di qualità e rombo delle supercar. E in attesa del People Mover, lo scalo si apre al territorio grazie al richiamo di marchi internazionali e formule a misura di pendolare.

Per tutte le persone abituate a viaggiare nel Nord Italia, Bologna rappresenta uno dei maggiori crocevia a livello nazionale. Una caratteristica che riguarda anche l’aeroporto “Guglielmo Marconi”: posto a sei chilometri dalla città, lo scalo occupa l’ottava piazza nella classifica nazionale grazie agli oltre 8,2 milioni di passeggeri che sono transitati da qui nel 2017 e un bacino di utenti che si estende dalla Romagna all’Emilia, passando per il sud del Veneto e il nord della Toscana. Numeri che nei primi cinque mesi del 2018 sono già aumentati del 5,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (per un totale di 3.242.541 passeggeri, 45 vettori attivi e 106 rotte coperte) e che nel medio periodo puntano a raggiungere la capacità di dieci milioni di passeggeri. Per farlo, l’aeroporto di Bologna si rifà all’etichetta di città “Dotta” (definizione che si deve alla fondazione, nel 1088, di una delle più antiche università al mondo) e studia nuove soluzione per trarre il massimo dal masterplan 2030. A partire dall’offerta travel retail. «Quest’anno sarà fondamentale per le decisioni strategiche di breve e medio termine riguardanti l’aeroporto – rivela Stefano Gardini, direttore business non-aviation di Aeroporto di Bologna Spa – Andremo a completare la fase di progettazione dell’importante ampliamento dell’airside prendendo spunto da tutte le best practise mondiali con l’obiettivo di aggiungervi quel tocco di unicità che ci contraddistingue». Nello stesso periodo, inoltre, prenderanno avvio le analisi e gli studi propedeutici alle fasi di progettazione dell’ampliamento landside che vedrà la completa riconfigurazione delle aree check-in e arrivi assieme al rifacimento della facciata del terminal. Il risultato, in termini retail, dovrebbe portare a un notevole ampliamento (circa il 30%) dell’attuale superficie commerciale e all’aumento del fatturato. Attualmente, questa voce di bilancio (comprensiva delle entrate generate dai ricavi pubblicitari) vale già 13,2 milioni di euro – in crescita dell’11,1 per cento.

Landside a misura di supercar

La vetrina Lamborghini

La pianta dell’aeroporto “Marconi”, dopo la revisione del layout avvenuta nel 2014, ha una sostanziale forma ad arco con una scalinata centrale che porta al primo piano (dove sono posizionati i varchi per i controlli di sicurezza) a fare da punto di contatto fra le due ali dell’edificio. Attraverso tre diversi accessi, il flusso in entrata al piano terra si differenzia a seconda delle necessità: dall’imbarco bagagli posizionato nell’estremità ovest, al varco che dà sul corridoio percorso dai passeggeri in arrivo, passando per un’entrata più centrale dove si incontra subito il punto informativo dell’aerostazione. Intorno a questi accessi, sia fuori che dentro l’edificio, così come in prossimità dei parcheggi (che in totale possono accogliere fino a 5.400 veicoli e fruttano 15,9 milioni di euro l’anno), delle fermate degli autobus e dei taxi che ne punteggiano il perimetro, una serie di distributori automatici strategicamente piazzati assolve alle prime necessità del viaggiatore: una bottiglietta d’acqua, uno snack veloce, un caffè da gustare mentre si inganna l’attesa e si ammirano le forme delle supercar Lamborghini che fanno bella mostra nello showroom dedicato: vero e proprio punto d’incontro per i viaggiatori e biglietto da visita inconfondibile. D’altronde, la strategia commerciale dell’aeroporto ruota attorno alla «ricerca di distintività nell’offerta che risulta quindi estremamente mirata a proporre eccellenze locali, affiancandole ai principali player internazionali del settore», precisa Gardini. Per questo motori e cucina si fondono in modo naturale declinando l’autenticità in customer experience. A caratterizzare gli spazi contigui alle tre entrate, c’è un’ampia offerta food: gli snack bar Tentazioni Caffè e Puro Gusto (entrambi format Autogrill) si alternano all’osteria Vecchia Bologna (dove si trovano tortellini, tagliatelle e affettati) e alla pizzeria Vecchia Malga (che si fregia del certificato rilasciato dall’Associazione della Verace Pizza Napoletana). Per quanto riguarda il non-food, i 260 mq della libreria Mondadori rappresentano quasi un unicum all’interno del panorama aeroportuale; mentre un punto vendita Relay (riproposto anche al livello superiore) risponde alle classiche esigenze travel essential. Spazio anche a Kiko (cosmetica a prezzi accessibili) e Camomilla Italia (fast fashion). Salendo al primo piano, prima dei varchi elettronici a cui si accede tramite la scannerizzazione del codice d’imbarco sul proprio smartphone, l’offerta prevede altri due store distintivi dell’aeroporto. Si tratta del punto vendita Victoria’s Secret (il primo ad essere inaugurato all’interno di un aeroporto italiano nel 2014) che funge da richiamo anche per i clienti non viaggiatori, vista la peculiarità dell’offerta e il richiamo internazionale del brand, e del negozio Ferrari (abbigliamento e oggettistica con l’iconico cavallino rampante). Per quanto riguarda il food, tocca all’operatore Sirio con il bar La Ghiotta offrire un mix di prodotti del territorio. Emerge già qui in maniera evidente una delle scelte strategiche realizzata dalla società di gestione dello scalo: sono cinque i diversi operatori del food che lavorano nelle aree commerciali del “Marconi”. «Il Food&beverage incarna la tradizione locale e rappresenta per noi un elemento di differenziazione e posizionamento unici. A tal riguardo giova ricordare la funzione di mediazione fra Autogrill e Lagardère di cui si è fatto carico Aeroporto di Bologna nel 2016 e che ha permesso l’entrata della società francese nello scalo. Un’operazione che ha portato all’incremento della qualità e dei ricavi del gestore aeroportuale», ricorda Gardini.

Airside a tinte rossoblu

Superati i controlli di sicurezza, l’airside si divide in area extra-Schengen (a destra) e area comunitaria (a sinistra). Per i viaggiatori che volano verso le mete esterne ai confine dell’area di libero scambio l’offerta prevede una stecca duty free Heinemann che comprende una selezione molto curata di prodotti enogastronomici italiani ed emiliani. Gli stessi che si possono gustare da La Ghiotta (stavolta declinato in un format ristorante con preparazione dei piatti a vista). Per i voli Schengen, invece, un breve walkthrough conduce ai gate. A caratterizzare questa camminata, il cui ultimo miglio è occupato dal duty free Heineman (con una disposizione dei prodotti suddivisi per categorie merceologiche che corre lungo tutte le pareti lasciando posto al centro agli articoli food), ci sono brand come Piquadro e Furla a cui si aggiunge Macron. Il marchio, di origine bolognese e specializzato nell’abbigliamento sportivo, ha aperto qui in grande stile il suo primo shop travel retail a marzo 2018. All’inaugurazione i protagonisti sono stati i giocatori del Bologna FC, la squadra della città che veste i colori rossoblu. Gli stessi che ritornano nel bar Autogrill firmato Sky: sei monitor che trasmettono programmi sportivi con particolare attenzione riservata agli eventi calcistici, sedute confortevoli e consumazione al bancone che ricordano le atmosfere dei migliori pub internazionali riuscendo a fondere insieme intrattenimento e gastronomia. I marchi Carpisa (valigie e accessori), Aeronautica Militare (abbigliamento), Ingram (camicieria) e Yamamay (intimo e beach wear) contornano un altro richiamo alle eccellenze del territorio: lo store Ducati. All’interno di questo spazio, la casa motociclistica di Borgo Panigale vende prodotti di abbigliamento con forte richiamo alla tradizione delle due ruote e al fascino del made in Italy. Una logica che, come detto, costituisce il leit motiv dell’intera proposta commerciale aeroportuale e si rafforza grazie alle referenze food proposte da Venchi (cioccolati e gelati), De Nigris (aceto balsamico) e dal secondo ristorante Vecchia Bologna. Quest’ultimo, in particolare, unisce il format del market di qualità con una doppia serie di sedute: dal binomio rustico botte e sgabelli, a tavoli finemente apparecchiati con vista sulla pista di decollo.

Arrivare in tempo per la spesa

Se il profilo del passeggero tipo del “Marconi” è sempre più internazionale, con i viaggiatori asiatici che rappresentano il 2,4% del totale in attesa dei futuri collegamenti con la Cina, e sosta volentieri all’interno della struttura (il 40% ci trascorre circa due ore), il gestore aeroportuale ha un occhio di riguardo anche per chi è sempre di fretta. Lo dimostrano i 245 mq occupati dal format di prossimità Carrefour Express, aperto dalle 7.00 alle 24.00 e posizionati nell’area partenze. Una soluzione capace di ricoprire tanto la funzione di biglietto da visita sul ventaglio di prodotti che la regione può offrire, quanto un punto d’appoggio per le tremila persone che compongono la comunità aeroportuale e che possono avvalersi del servizio della spesa a domicilio o della lavanderia. Il tutto in una logica che punta ad aprire il più possibile l’infrastruttura al tessuto urbano circostante. Operazione che subirà un’accelerazione quando verso la fine dell’anno entrerà in funzione il People Mover, il servizio navetta attualmente in fase di test che permetterà di collegare la Stazione Centrale con l’aeroporto in sette minuti e un tempo d’attesa inferiore ai quattro minuti.

N.G.

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