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Ha preso ufficialmente il via l’edizione 2019 di Mapic Italy e Mapic Food, la due giorni di incontri e dibattiti fra operatori del settore retail e food retail. Negli spazi di Mi.Co. – Milano Congressi. Ecco i temi della mattinata.

Due in particolare i panel che hanno caratterizzato la prima parte di Mapic Italy e Mapic Food: uno sulle difficoltà e opportunità del settore retail italiano e uno sulla corsa al nuovo oro del food, il caffè.

Chiusure domenicali ed eCommerce: parola alle associazioni

Nel panel moderato dal direttore di r&f, Andrea Aiello, dal titolo Retail: sfide che diventano opportunità la prima parte ha visto salire sul palco i rappresentanti delle maggiori associazioni di settore da tempo impegnate nel convincere il Governo a rivedere i propri piani in tema di chiusure domenicali. Un’eventualità che andrebbe a impattare su un mercato diversificato in cui i centri commerciali sembrano rimanere al centro del mirino: «Parliamo di 1.200 centri commerciali, 36mila ngozi, 139 miliardi di euro di fatturato generato e un’incidenza sul Pil del 4,1%», ha affermato Massimo Moretti, presidente del Cncc. «Si tratta di un settore giovane, poco considerato dalla politica purtroppo nonostante occupi circa 2 milioni di persone», gli ha fatto eco Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione. Una forza lavoro che contribuisce a far marciare uno dei settori economici più dinamici e al servizio del consumatore: «Noi siamo dov’è il cliente, conosciamo per primi cosa vuole il consumatore e rappresentiamo un settore cruciale dell’economica. Se c’è una sfida da affrontare è quella dell’online», ha sintetizzato Mario Resca, presidente di Confimprese.

Le opportunità oltre le difficoltà

Nella seconda parte dello stesso panel, la parola è passata alle aziende. «Avere a che fare con il cliente significa rispondere alla sfida di cambiamento che ci pone. Per questo, oggi, la vera sfida si vince sulle persone: se i manager delle aziende saranno capaci di attorniasi delle persone giuste, dare un senso al loro lavoro e creare un team forte allora si possono cogliere le giuste opportunità». ha affermato Pierluigi Marinelli, direttore sviluppo di Teddy Group. «Il cliente si aspetta di trovare non solo un prodotto ma anche un servizio – ha rilanciato Fabio Pampani, ceo di Profumerie Douglas – Per questo nei nostri 600 negozi in Italia proponiamo un corner che oltre alle referenze beauty offre servizi collaterali». Un’evoluzione simile è anche quella descritta da Fabrizio Bolis, head of real estate & construction di UCI Cinemas: «Il 2018 è stato l’anno peggiore dell’ultimo ventennio per il cinema. Ma abbiamo deciso di investire per convertire il concept e adattarlo a nuove esperienza. Con UCI Luxe, per esempio, abbiamo dato ampio spazio al confort, dimezzato il numero di sedute, introdotto poltrone completamente reclinali, potenziato l’offerta food, ecc. Insomma, una risposta forte a mercato che sta cambiando».

La corsa all’oro nero: il caffè

Per quanto riguarda il comparto food retail, il primo panel della mattinata si è concentrato attorno allo sviluppo del caffè e dei format a esso dedicati. «Negli ultimi 20 anni, il caffè è stato uno dei maggiori driver del settore food retail. Allargando lo sguardo al 2025-30, però, l’evoluzione dei format basati sul caffè sarà diversa: rallentamento dei grandi player che si concentreranno sul completamento dell’offerta; sempre maggiore importanza del cibo al pari delle bevande; allungamento dell’offerta a tutto il corso della giornata; proposta all’altezza di un cliente sempre più informato che ricerca qualità e sostenibilità», ha spiegato Simon Stenning, fondatore di Futurefoodsrvice.com. Tendenze che i brand ospitati sul palco hanno già fatto proprie, a partire da La Croissanterie: «Siamo presenti in Francia e in Africa e vogliamo espanderci nel settore travel. L’obiettivo è quello di riuscirci senza compromessi su prodotti, ricette e preparazioni prettamente francesi che ci rendono riconoscibili», ha rivelato Marie-Pierre Souray, ceo di La Croissanterie. Una riconoscibilità che Soho Coffee ha cercato di trovare nella qualità della propria offerta: «Il mercato UK in cui operiamo è molto competitivo, per distinguerci abbiamo puntato sulla premiumization della nostra offerta che risponde alle esigenze più raffinate dei clienti di oggi», ha spiegato Sophie Barton, marketing director di Soho Coffee. In entrambi i casi, essenziale è la preparazione del personale che a sua volta rappresenta la vera leva per sostenere un business che non può accontentarsi di un servizio veloce: «Da italiano dico che dobbiamo superare il tema “un euro per una tazza di espresso”, ma per farlo dobbiamo fornire un’esperienza eccellente ai nostri clienti», ha concluso Alessandro Bottazzi, head of beverages di Nestlé.

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