Skip to main content

Crescono ormai costantemente i pagamenti on line e, all’interno dei negozi, si moltiplicano le soluzioni tecnologiche per smaterializzare il contante. Queste sono tra le principali ragioni che hanno portato nel 2012 all’aumento del 14,8% delle frodi fiscali su carta di credito all’interno dell’area Sepa (Single Euro Payments Area), raggiungendo la somma di 1,33 miliardi di euro. In pratica ogni 2.635 euro di spesa effettuata con carta di pagamento, un euro è stato frodato. A denunciarlo è il terzo rapporto sullo specifico tema stilato dalla Banca Centrale Europea.

Nel mirino della Bce ci sono soprattutto le modalità “card-not-present” (CNP), cioè quelle smaterializzate via telefono e internet, che hanno visto l’impennata dei fenomeni fraudolenti tra il 2011 e il 2012 del 21%, mentre un quarto degli episodi si è verificato ai pos e un sesto agli sportelli automatici Atm. Francia, Gran Bretagna e Lussemburgo sono i paesi più colpiti.

Allargando invece al 2008 l’arco temporale di analisi, in realtà si scopre che il valore delle frodi a tutto il 2012 è sceso del 9,3%, mentre il valore della transazioni è salito del 17 per cento. Se i dati sul quinquennio rimango dunque positivi, l’allerta degli operatori deve restare massima: i pagamenti CNP, quelli più esposti al problema, sono cresciuti tra il 2008 e il 2012 del 15-20% annuo.

riproduzione riservata © retail&food