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Hogan Lovells Studio Legale ha difeso con successo PepsiCo Foods A.I.E. avanti al Tribunale di Torino (in sede cautelare) e al Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria: la commercializzazione e promozione in Italia delle patatine Lay’s non costituisce contraffazione di marchio o concorrenza sleale nei confronti di Pai e San Carlo, né integra alcuna fattispecie di illecito pubblicitario.
In particolare, il Tribunale di Torino ha respinto le domande cautelari svolte nei confronti di PepsiCo Foods A.I.E. da Pai S.p.A., Pai Industriale S.p.A. e San Carlo Gruppo Alimentare S.p.A., le quali lamentavano che la commercializzazione e promozione pubblicitaria delle patatine Lay’s in Italia costituisse contraffazione di marchio e concorrenza sleale in loro danno.Con l’ordinanza collegiale resa l’8 luglio 2014 a definizione del procedimento di reclamo, il Tribunale ha confermato l’esito della prima fase cautelare, ritenendo che i marchi “PAI” e “Lay’s” non siano confondibili, né dal punto di vista fonetico né da quello visivo.
Quanto al packaging dei prodotti, il Collegio ha rilevato che segni denominativi in caratteri bianchi su sfondo rosso sono ampiamente utilizzati nel settore di riferimento e che, in questo caso, gli sfondi in questione hanno anche forme diverse (circolare nel logo di Pai e rettangolare in quello di Lay’s).
Secondo i giudici torinesi, inoltre, il colore giallo utilizzato per le confezioni e gli espositori delle patatine Pai è privo di carattere distintivo, trattandosi di un colore primario e corrispondendo, nella specie, al colore del prodotto (patatine fritte) a cui si riferisce.
Pertanto, le confezioni e gli espositori gialli delle patatine Lay’s di PepsiCo sono stati ritenuti non confondibili con le confezioni e gli espositori delle patatine Pai del Gruppo Unichips, sia perché sufficientemente differenziati dalla presenza del marchio “Lay’s” sia in quanto il colore giallo è ampiamente utilizzato nel settore, oltre ad essere appunto il colore del prodotto.
Per le stesse ragioni, le confezioni e gli espositori Lay’s non sono stati considerati imitazioni servili o “look-alike” di quelli Pai, non sussistendo a carico di PepsiCo alcun onere di differenziare, al momento del lancio delle patatine Lay’s sul mercato italiano, le confezioni e gli espositori usati da anni con le stesse caratteristiche nel resto del mondo.
La pronuncia del Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria
Anche la campagna pubblicitaria Lay’s di PepsiCo con protagonisti Fabio Cannavaro e Lionel Messi è stata considerata non sovrapponibile né confondibile con la campagna pubblicitaria di Pai (incentrata sulla sponsorizzazione della Nazionale italiana di calcio), di cui non costituisce nemmeno una imitazione parassitaria.
Parallelamente, con pronuncia dell’8 luglio 2014, il Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria, pronunciandosi per la prima volta su un caso di asserito ambush marketing, ha respinto l’istanza presentata da Pai S.p.A., Pai Industriale S.p.A., San Carlo Gruppo Alimentare S.p.A. e Unichips Italia S.p.A., dichiarando che la campagna pubblicitaria Lay’s di PepsiConon è in contrasto con le norme del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria.
Hogan Lovells Studio Legale ha assistito PepsiCo Foods con il team di proprietà intellettuale coordinato dai soci Luigi Mansani e Giovanni Ghirardi coadiuvati dal senior associate Federico Fusco e dall’associate Elena Varese.

Elenco dei professionisti coinvolti nell’operazione: Luigi Mansani – Hogan Lovells; Giovanni Ghirardi – Hogan Lovells; Federico Fusco – Hogan Lovells; Elena Varese – Hogan Lovells;