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A conti fatti, si può ipotizzare che chi è solito volare, raggiungendo destinazioni differenti, una volta su quattro lo faccia attraverso un aeroporto in cui il duty free porta l’insegna Dufry.

Il colosso svizzero infatti, con la recente acquisizione del 50,1% di Wdf dalla famiglia Benetton per 1,3 miliardi di euro, si è trovata a gestire circa un quarto del mercato globale dei duty free. Tutto questo grazie a una precedente sessione di shopping, che ha portato sotto l’egida elvetica anche Nuance, costata circa un miliardo e mezzo di euro.

Ma se è vero che la potenza è nulla senza controllo, Dufry si è attivata per non rischiare di mettere a repentaglio il proprio controllo su Wdf, e in meno di un mese (l’acquisizione risale ad inizio agosto), ha rastrellato dal mercato un 10,38% di azioni, che gli ha permesso di superare la soglia del 60 per cento.

L’operazione di acquisizione, una volta conclusa, sarà costata 3,6 miliardi di euro, cifra che verrà finanziata con un aumento di capitale da 2 miliardi di euro, un’emissione di bond da 700 milioni di euro, e un debito bancario di 800 milioni di euro. E con tutti questi esborsi, ora la parola d’ordine è “fare cassa”.

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