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Guardia di Finanza e Polizia di Stato l’hanno chiamata operazione “Tarantella”, ma l’epicentro è ben più a Nord della Sicilia. Per l’esattezza a Trento, lungo la A22 del Brennero dove la società Hermes srl ha messo in atto una truffa milionaria ai danni del concessionario per evitare di pagare le royalty sugli incassi delle vendite.

Le indagini, iniziate nell’agosto 2018, hanno portato a fine marzo all’esecuzione di una cinquantina di perquisizioni in tutta Italia e a un sequestro preventivo di 1,1 milioni di euro di proventi illeciti.

I dettagli dell’operazione

Le perquisizioni delle forze dell’ordine

Protagonista della vicenda è Hermes srl, società con sede ad Avellino che gestisce sei punti vendita lungo la A22 del Brennero (Paganella Est e Ovest, Nogaredo Est e Ovest, Garda Est e Campogalliano Est), che ha messo in atto un sistema di frode tale da evitare la percentuale di diritti dovuti dalla società alla concessionaria in base all’accordo di gestione dei punti vendita. In particolare, veniva sistematicamente omessa l’emissione degli scontrini nei momenti di maggior picco, “passando” i prodotti venduti come prodotti tipici anche quando non lo erano. Un espediente che puntava ad avvantaggiarsi della minor importo della royalty: 5% per i prodotti tipici contro una forbice del 27-49% degli altri beni di consumo. In alcuni casi, inoltre, i prodotti venduti venivano passati come referenze sulle quali Autobrennero non richiedeva una percentuale di vendita (ad esempio: CD musicali, libri, riviste e generi di monopolio). Per renderlo possibile, Hermes ha modificato i software dei registratori di cassa creando contestualmente un tasto apposito battendo il quale, a seconda delle necessità, i prodotti venduti venivano registrati come esenti da royalty e IVA ordinarie. Una pratica truffaldina, dunque, che veniva effettuata in quelle giornate in cui i dipendenti della A22 non effettuava i controlli sui volumi di vendita per il calcolo delle royalty. Attualmente, sono 12 gli indagati accusati a vario titolo di dichiarazione fiscale fraudolenta, truffa aggravata ai danni dello Stato, corruzione e autoriciclaggio.

Le perquisizioni delle forze dell’ordine

I punti da chiarire

Ulteriori indagini sono in corso per accertare l’estensione del sistema truffaldino. Oltre ai punti vendita sulla A22, Hermes opera in altre sette Regioni: Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Campania. Da approfondire anche il ruolo del commercialista della società, per verificarne il livello di coinvolgimento nella truffa, e quello del personale dell’Autobrennero che svolgeva i controlli, per capire se passasse le informazioni sui giorni di controllo in modo da avvertire tempestivamente Hermes.

La questione royalty

L’operazione “Tarantella” accende i riflettori sul tema delle royalty e sullo stato dell’arte dei rapporti fra concessionari e operatori. Un argomento sul quale si è espressa anche Aigrim (Associazione delle Imprese di Grande Ristorazione e servizi Multilocalizzate): «Condanniamo con fermezza quanto accaduto sulla A22, ma al contempo richiamiamo l’attenzione degli utenti, degli enti di concessione e delle istituzioni sulle cause che stanno a monte di questi avvenimenti», si legge in una nota. Il “peccato originale”, secondo Aigrim, starebbe nella concessione all’ente autostradale di «royalty sui prezzi di vendita spropositate e assolutamente incompatibili con un gestione corretta e sostenibile». Un’espediente che avrebbe quindi estromesso la concorrenza di aziende più qualificate. Per questo, Aigrim chiede di «effettuare gare di aggiudicazione con criteri che premino adeguatamente i livelli qualitativi dei servizi offerti oltre che i livelli economici».

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