Innovazione, ricerca, sperimentazione e sviluppo in ambito nutrizionale e del foodservice: ecco la mission del Cirfood District. Svelato a inizio maggio e pronto nel 2020, il nuovo polo dell’omonima azienda italiana specializzata nella ristorazione commerciale rappresenta il primo tassello del progetto Nutrition Valley.
Secondo la visione di Cirfood, la Nutrition Valley accoglierà e sosterrà progetti, opportunità di confronto e sperimentazione grazie a un concept architettonico aperto e una piattaforma di eventi variegata e adatta a diversi target. Al suo interno, il Cirfood District rappresenterà uno spazio polifunzionale per condividere idee e best practice.
Il progetto
L’edificio che ospiterà il Cirfood District si svilupperà su una superficie di 1.600 mq, sorgerà a pochi passi dalla sede di Cirfood a Reggio Emilia ed è concepito per favorire la massima condivisione di know-how, attraverso una struttura a vetri che conferisce trasparenza e continuità tra interno ed esterno e tra gli spazi stessi della struttura. La costruzione, inoltre, seguirà principi di sostenibilità ambientale: efficienza energetica, grazie all’adozione di una copertura verde, e produzione di energia rinnovabile, con pannelli fotovoltaici. Due aspetti che fanno del Cirfood District, progettato dallo studio di architettura Iotti + Pavarini Architetti e da Lauro Sacchetti Associati, il primo edificio Gold Leed de Reggio Emilia. All’interno, lo spazio sarà suddiviso in sei aree: l’Agorà (open space a doppia altezza su cui affacciano i diversi ambienti e che ospiterà incontri, showcooking, conferenze ed eventi), la Cucina Sensoriale (spazio modulabile fornito di attrezzature su ruote in cui saranno sperimentate nuove ricette e formato il nuovo personale), Laboratorio Sensoriale (luogo deputato all’analisi di prodotti e preparazioni), Ristorante Sperimentale (dove saranno testati i nuovi format commerciali), Mediateca Diffusa (che caratterizza il percorso di attraversamento del Cirfood District con notizie e informazioni sulla cultura del cibo) e l’Area Workshop (situata al primo piano dove troveranno posto start-up del settore food). All’esterno, infine, un polmone verde di 8.800 mq, di cui: 1.800 occupati dalla Food Forest (con piante edibili autoctone), 500 mq dagli orti e 3.500 mq per la coltivazione di cereali.
Le dichiarazioni
«Cirfood District è l’espressione più contemporanea della nostra cultura d’impresa che si basa sui tre valori: cibo, cultura, persone», ha sintetizzato Chiara Nasi, presidente di Cirfood. «Questo progetto ci consentirà non solo di arricchire la nostra organizzazione cooperativa di una prospettiva concreta per l’innovazione condivisa, ma di contribuire allo sviluppo di nuove idee e progetti in grado di migliorare lo stile di vita e il benessere delle persone», ha concluso Nasi. Parole a cui hanno fatto seguito anche le dichiarazioni di Giordano Curti, direttore generale Cirfood: «Ci poniamo l’obiettivo di creare connessioni con tutte le realtà italiane e del mondo che fanno ricerca sul cibo, valorizzando la cultura del territorio in cui la nostra impresa è profondamente radicata per esprimere la propria vocazione all’innovazione».
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