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L’ultima mossa di PizzaExpress per la sopravvivenza è stata un doppio incarico di consulenza a Houlihan Lokey Inc. e Perella Weinberg Partners per affrontare i debitori. Il loro obiettivo? La sopravvivenza della catena di casual dining britannica.

Costi alti, abitudini diverse e l’instabile situazione finanziaria del Regno Unito di fronte alla Brexit hanno messo a dura prova le casse di PizzaExpress. La catena fondata a Londra nel 1965 e acquistata dai cinesi di Hony Capital nel 2014 per 900 milioni di sterline ha maturato un debito netto pari a 1,1 miliardi di pound nel 2018 con interessi da pagare pari a 93 milioni di sterline.

Le cause del declino

A pesare sui conti di PizzaExpress ci sarebbe la costante riduzione dei margini dovuti a una maggiore competizione nel settore del casual dining. Una dinamica che, assieme alle mutate abitudini di consumo, ha fatto costantemente scendere le vendite registrando ricavi lordi in discesa dell’8% nel primo semestre a 32,4 milioni di sterline. E a poco è servita la campagna di Cina dove il brand ha puntato ad estendere il proprio mercato con 31 aperture nel 2018. L’offerta non ha convito i clienti e ha richiesto di nove milioni di sterline per operazione andando a caricare nuovo peso sul debito.

L’obiettivo

Obiettivo, ora, è quello di rassicurare i debitori (soprattutto quelli che hanno investito in unsecured bonds) e ri-focalizzare l’attenzione sul mercato britannico dove è sviluppata la stragrande maggioranza della rete composta da circa 628 punti vendita. «Continueremo a mantenere sotto controllo i costi migliorando ancor di più la nostra produttività ed efficienza, cercando comunque di ampliare la nostra rete», ha affermato il ceo Jinlong Wang. Il tutto in attesa del prossimo rifinanziamento in agenda per il 2021.

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