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Con una rete di circa 590 punti vendita totali, l’insegna gestita da Aspiag Service Srl rappresenta il player più importante del consorzio Despar Italia e, per conquistare i clienti urbani, punta su una formula flessibile ma riconoscibile; anche senza insegna.

Con una rete di 240 store diretti e oltre 350 affiliati, Despar Nordest, brand gestito dalla società Aspiag Service Srl, rappresenta il player più importante del consorzio Despar Italia. Inserita all’interno della galassia Spar Austria, che guida le operazioni dei marchi Spar, Eurospar e Interpsar anche in Austria, Ungheria, Slovenia e Croazia, Aspiag Service Srl gestisce i punti vendita di Triveneto ed Emilia Romagna per una quota di mercato compresa fra il 10 e il 15% a seconda dell’area considerata. Il tutto per un giro d’affari che nel 2018 ha toccato quota 2,240 miliardi di euro anche grazie ai format urbani in cui, come ha raccontato a r&f l’ad Francesco Montalvo, «quello che conta sono le esigenze del cliente».

Quali sono le caratteristiche su cui si basa il vostro format express/urbano?

Francesco Montalvo, ad di Despar Nordest

Crediamo molto nella necessità di dare le giuste risposte ai clienti. Ciò significa che, anche nel caso di un format di negozio urbano, si debba considerare innanzitutto il contesto nel quale si inserisce. Mi spiego meglio. Se siamo in un capoluogo di provincia, per esempio, riteniamo che il format express debba avere dei contenuti capaci di fornire soluzioni meal molto evolute, ampie e profonde. Se, invece, ci troviamo in un paese di provincia di medio-piccole dimensioni, con un minor flusso di clientela e un profilo di acquirente più tradizionale allora la soluzione express preferiamo impostarla dando un rapporto diverso fra banchi serviti e banchi take away evoluti nella formula del convenience store. In generale, avendo una vocazione ad aprire anche punti vendita molto piccoli, quello che conta sono le esigenze del cliente su cui tariamo tanto il contenuto quanto il contenitore.

Più in particolare, quali sono le metrature in gioco?

Regola aziendale vuole che il marchio Despar si possa utilizzare fino a 800 mq di superficie netta. Detto ciò, caratterizzati da queste logiche express, abbiamo supermercati che hanno mediamente un’estensione compresa fra i 250 e i 600 metri quadri. Il tutto, si ba-di bene, senza che il format venga esplicitato nell’insegna. A dimostrazione che, per noi, è il contenuto a fare la differenza.

E per quanto riguarda il layout? Come sono disposti gli spazi, gli scaffali, i banchi?

Puntiamo moltissimo sul mondo del fresco, sia per quanto concerna la qualità del prodotto che per quanto riguarda gli spazi espositivi e di servizio. Dall’ortofrutta alla gastronomia, passando per la pasticceria, quindi, scegliamo accuratamente quale tipo di assortimento proporre in modalità self service o in modalità confezionata take away. Mediamente, sono circa seimila le referenze totali esposte di cui 1.500 ready-to-eat. Ovvio che più la vocazione dello store è urbana e il profilo del cliente è di tipo cittadino, evoluto, con poco tempo a disposizione; più noi modifichiamo l’assortimento introducendo, magari, maggiori banchi per prodotti caldi. In diversi punti vendita, inoltre, abbiamo anche alcune sedute fuori dalla barriera casse.

Qual è il profilo di cliente a cui puntate?

Anche in questo caso, preferiamo mantenere un approccio democratico che sia accessibile alle diverse necessità dei clienti e ai diversi profili che gravitano attorno al bacino del punto vendita: lo studente in prossimità di scuole e università, il professionista o impiegato in vicinanza degli uffici, ecc.

N.G.

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