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Si è concluso l’arbitrato che doveva decidere i destini di Esselunga: Giuliana Albera e Marina Caprotti, detentrici del 70% di Supermarkets Italiani Spa si sono assicurate il rimanente 30% dell’azienda. 

A vendere, dopo un procedimenti di valutazione del prezzo della partecipazione di minoranza, sono stati i fratelli Giuseppe e Violetta Caprotti in possesso di azioni pari a 1.830 milioni di euro. Il closing è atteso per il 27 aprile.

La dinasty Esselunga

Trova così una soluzione la diatriba legale e finanziaria che aveva messo uno contro l’altro gli eredi di Caprotti senior e del suo impero della grande distribuzione: Esselunga. Le azioniste di maggioranza hanno comunicato a Esselunga che il prezzo d’acquisto sarà corrisposto mediante una combinazione di apporto di capitale pari a 535 milioni di euro e debito bancario derivante da linee di credito messe a disposizione da un pool composto da principali istituti di credito italiani e internazionali per un ammontare pari a 1.312 milioni di euro. A livello societario, invece, le azioniste di maggioranza hanno comunicato a Esselunga che, mediante un’operazione di fusione, sarà incorporata con le sue due controllanti e, di conseguenza, si farà carico degli obblighi previsti dai finanziamenti. A dicembre 2019, Esselunga riportava disponibilità liquide e mezzi equivalenti per un ammontare di 1.139 milioni di euro e una posizione finanziaria netta adjusted negativa di 150 milioni di euro. Tenendo conto delle diverse operazioni collegate all’acquisizione, quindi, l’indebitamento finanziario netto consolidato circa due miliardi di euro.

Le dichiarazioni

Commentando l’acquisizione, Giuliana Albera e Marina Caprotti hanno dichiarato: «Siamo orgogliose di poter continuare il nostro impegno personale per lo sviluppo e il successo di Esselunga e abbiamo grande fiducia nel team dirigenziale e in tutte le persone che lavorano nel gruppo». Molto soddisfatto anche l’attuale ceo di Esselunga, Sami Kahale: «Grazie a questa decisione proseguiremo con determinazione l’esecuzione del nostro piano industriale di cinque anni che è iniziato nel modo migliore. In questo difficilissimo periodo di emergenza siamo interamente concentrati nel servire la nostra comunità»

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