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Aperto a Terni a inizio settembre, VivoGreen è stato accolto come il primo supermercato senza casse d’Italia. Una sorta di Amazon Go all’italiana. Eppure il progetto non rappresenta solo la vittoria della tecnologia sulle abitudini e i comportamenti d’acquisto di un cliente sempre più omnicanale.

Dentro ai 700 mq di VivoGreen si cela un obiettivo più ambizioso: trovare un sistema sostenibile per dar finalmente corpo al concetto di economia circolare.

Un progetto, tanti partner

A ideare VivoGreen sono stati gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Allevi” guidati dal professore Davide Milani. Frutto di un progetto scolastico della durata di un anno che mirava a coniugare economia circolare e simulazione d’impresa, l’apertura del punto vendita senza casse si è presto trasformata in uno sforzo collettivo. Oltre ai ragazzi dell’ITT, infatti, sono stati coinvolti anche gli studenti dell’Istituto Alberghiero “Casagrande” (per la gestione di un piccolo bistrot interno al punto vendita) e quelli del Liceo Artistico “Metelli” (per la realizzazione delle divise del personale). Attualmente, inoltre, VivoGreen dà lavoro a nove persone (di cui quattro part-time) e mette in collegamento fornitori e produttori locali che garantiscono un’offerta quanto più fresca e a chilometro zero possibile. Per il lato tecnologico, invece, è stata scelta Nexi che ha messo a disposizione la tecnologia XPay, gateway di pagamento che abilita l’invisible payment attualmente utilizzato dal 25% degli utenti; mentre per i più nostalgici c’è sempre la possibilità di usare il contante.

Entri, scegli e vai

Ma come funziona il primo supermercato senza casse d’Italia? Una volta entrati, i clienti possono prelevare i prodotti da acquistare, posarli nella propria borsa e uscire attraverso un apposito gate che, tramite tecnologia RFID, identifica in pochi istanti ogni prodotto scelto e ne addebita il costo sulla carta di credito. Per godere di questa innovativa modalità di spesa, i consumatori devono inizialmente registrarsi a VivoGreen, online o in negozio. A ogni account sarà collegata la carta di credito a sua volta associata a una tessera VivoGreen che dà accesso allo store. Una volta completata l’operazione, il cliente potrà entrare nel punto vendita, scegliere i prodotti a scaffale (che dispongono di un tag identificativo), farsi servire dal personale per la merce da banco e uscire con la spesa senza tirare fuori il portafoglio dalla tasca. «Si tratta del primo negozio fisico in Italia basato esclusivamente su invisible payment e siamo estremamente orgogliosi di essere noi ad averlo reso possibile. Abbiamo sposato l’iniziativa VivoGreen perché
è in linea con la nostra mission di offrire esperienze di acquisto sempre più pratiche e innovative, di cui il pagamento è parte integrante. Con VivoGreen siamo passati dalla fase di sperimentazione a un’implementazione concreta», ha affermato Dirk Pinamonti, head of eCommerce di Nexi.

Attenzione all’ambiente

Oltre all’implementazione della tecnologia Nexi, il progetto VivoGreen si contraddistingue per un’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. A partire proprio dai servizi digitali che permettono anche il clik&collect e la possibilità di consegna a casa attraverso una flotta di bicicargo e auto elettriche. Andando più nello specifico, però, «l’idea è quella di rendere semplice il rispetto del ciclo dei rifiuti, favorendo la raccolta differenziata. Quindi
niente più secco o plastica, ma imballaggi biocompatibili, prodotti alla spina e solo contenitori in vetro con vuoto a rendere; come facevano i nostri nonni o genitori cinquant’anni fa», ha spiegato Milani. Un meccanismo che viene dal passato ma che si pone come base per la promozione “Meno inquino, meno pago” che permetterà di vedersi caricato sulla propria tessera VivoGreen un buono spesa calcolato da un algoritmo in base a quanto/cosa si acquista e quanto si rende.

N.G.

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