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Intervista a Filippo Manca, merchants and acquisition manager di Visa. 

Il traguardo del miliardesimo token a livello globale, l’aiuto al commercio di vicinato in collaborazione con Glovo e la possibilità da gennaio 2021 di pagare fino a 50 euro senza inserire il codice PIN sono alcune delle tappe passate, presenti e future di Visa accomunate dal ricorso al digitale che «offre al retail una serie incredibile di possibilità con i dispositivi mobili a fare da trait d’union fra brand e consumatore», ha rivelato Filippo Manca, merchants and acquisition manager di Visa.

Fillippo Manca, merchants and acquisition manager di Visa.

Il lockdown e la digitalizzazione accelerata hanno cambiato le carte in tavola per quanto riguarda il mercato dei pagamenti elettronici. Qual è il nuovo panorama e che performance ha totalizzato Visa dalla pandemia ad oggi?

I pagamenti digitali hanno svolto un ruolo importante, aiutando i consumatori a fare acquisti e ad accedere ai trasporti pubblici senza entrare in contatto diretto con i terminali di pagamento, e supportando gli esercenti nelle vendite online. Fronte consumatori, gli ultimi dati Visa hanno rilevato un aumento di acquisti online di almeno il 25% in alcuni Paesi europei, mentre il pagamento contactless risulta attualmente la modalità preferita in Europa, con 2 acquisti su 3 in negozio effettuati così.

Come è cambiato il profilo del cliente?

Se durante il lockdown abbiamo assistito a fenomeni temporanei quali visite al supermercato meno frequenti con valore medio di spesa più elevato, non è stata invece temporanea l’accelerazione verso il digitale. Chi usufruiva dei servizi online già prima di Covid-19 ha intensificato la frequenza e molti consumatori hanno provato l’online per la prima volta. Fronte esercenti, in pieno lockdown, abbiamo visto le tradizionali botteghe di quartiere familiarizzare con i canali eCommerce e con nuove forme di pagamento. Le soluzioni che hanno adottato sono state diverse: terminali mobili mPOS, soluzioni di accettazione dematerializzata, social commerce.

Beni e servizi: si spende più per l’uno o per l’altro? Come sono mutate le richieste?

Semplificando: il mondo pre-Covid, la distinzione era tra retail fisico/beni e online/servizi. La pandemia prima e le misure restrittive messe in atto dai governi poi hanno sparigliato le carte facendo accadere in pochi mesi ciò che prima avrebbe richiesto anni. Ne è derivato un aumento significativo della componente digitale anche in store:
si guardi per esempio al mondo della GDO con servizi come i locker, i drive&collect, lo smart checkout, ma anche il maggior spazio d’acquisito da quegli operatori terzi che offrono al consumatore il delivery dal negozio da questi indicato.

L’omnicanalità è ormai diventata lo standard di ogni brand. E spesso l’anello di congiunzione fra fisico e digitale sono i sistemi di pagamento. In che modo soluzioni come POS e smart checkout possono integrarsi con app e dispositivi mobile?

Certo, il pagamento digitale rappresenta “l’Esperanto” che consente al consumatore di perfezionare il suo dialogo con il brand, indipendentemente dal canale prescelto. Tuttavia, le sfide del business in termini di relazione con il cliente sono sempre le stesse: attrarlo in negozio, offrirgli occasioni di acquisto e mantenerlo ingaggiato. La novità è che il digitale offre al retail una serie incredibile di possibilità veicolando componenti di valore rilevanti e personalizzate. Con i wallet e i token, già oggi il mobile può fare le funzioni della carta di pagamento, sia all’interno dei negozi fisici che online. Oltre a ciò, offre grandi potenzialità legate al tema dell’autenticazione, come nel caso delle credenziali biometriche, ma anche dal punto di vista marketing, legate ad esempio alla possibilità di geolocalizazione.

L’introduzione del meccanismo del cashback punta a favorire i pagamenti elettronici. Secondo voi che effetti potrà avere sul mercato italiano?

In generale, riteniamo che le misure proposte dal Governo rappresentino uno sviluppo estremamente positivo per il raggiungimento del triplice obiettivo di stimolare la diffusione dei pagamenti digitali, aiutare il paese nel suo viaggio di digitalizzazione e innovazione e limitare il fenomeno dell’economia sommersa. Come player globale, abbiamo visto che in quei Paesi europei in cui i governi si sono attivati per supportare i pagamenti digitali, i risultati sono stati molto positivi. Riguardo al cashback, per esempio in Grecia, dove i consumatori che utilizzavano una carta Visa hanno ottenuto un cashback del 3% sulla spesa nei piccoli negozi di alimentari, il risultato è stato un aumento degli acquisti contactless di oltre il 10% durante la promozione.

N.G.

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