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La foodtech “made in Italy” Poke House sbarca negli Stati Uniti mette a segno l’investimento in Sweetfin, uno dei marchi icona in California, leader americano delle bowl plant-based.

Poke House, nata a fine 2018 da un’idea dei due giovani imprenditori Matteo Pichi e Vittoria Zanetti e già presente in Italia, Spagna, Portogallo, Regno Unito e Francia con oltre 75 locali, allarga ancora i propri orizzonti diventando primo azionista di Sweetfin.

Nato nel 2017 a Santa Monica, Sweetfin ha un largo seguito negli Stati Uniti e un pubblico affezionato che lo apprezza per la qualità e la sostenibilità delle materie prime, fornite da selezionati produttori locali.

L’operazione porta così a 90 le insegne del gruppo, un numero destinato a crescere ulteriormente in previsione delle nuove 80 aperture tra Europa e Stati Uniti del prossimo anno, portando così il brand a 170 negozi diretti e un fatturato superiore ai 100 milioni di euro.

Poke House e Sweetfin: un cerchio che si chiude

“L’operazione con Sweetfin non ha soltanto un forte valore strategico per noi, ma anche una straordinaria valenza simbolica. L’idea da cui nasce Poke House prende proprio ispirazione durante i miei viaggi tra la California e la Florida e dove ho avuto modo già nel 2017 di conoscere e provare Sweetfin. È un cerchio che si chiude”, commenta Vittoria Zanetti, Co-Founder Poke House.

Poke House, che ha chiuso il 2021 con un fatturato superiore ai 40 milioni di euro, supporterà lo sviluppo del brand americano negli Stati Uniti attraverso un piano di sviluppo che prevede imminenti 40 nuove aperture nei prossimi anni tra la West Coast – dove Sweetfin è già presente con 14 locali tra Los Angeles, San Diego e Orange County – il Texas e l’Arizona, e attraverso la condivisione di know-how tecnologico, uno degli asset strategici più importanti del modello di business di Poke House, insieme al delivery.

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