Skip to main content

Dopo aver rimandato Cibus da maggio a settembre, e poi di nuovo a maggio 2021, a causa della crisi Coronavirus, Fiere di Parma e Federalimentare hanno deciso di organizzare un evento ponte, intitolato “Cibus Forum – Food&Beverage e Covid: dalla transizione alla trasformazione”.

L’obiettivo: dare vita a dei veri e propri Stati generali dell’agroalimentare e mantenere un contatto con tutta la filiera. L’evento, che si terrà dal 2 al 3 settembre 2020 nel quartiere fieristico di Parma, non sarà né fisico né digitale, ma una formula ibrida, phygital appunto.

Cibus Forum, che accoglierà gli operatori con un sistema di gestione accessi volto a garantire la sicurezza e la salute dei visitatori secondo i più alti standard di safe & security, sarà trasmesso in diretta streaming al fine di consentire anche a buyer e retailer esteri di assistere ai lavori. Accanto alle sessioni di discussione ci sarà anche una ricca offerta espositiva dove aziende food e food technologies presenteranno agli operatori le ultime novità del settore. E, infine, un’area lounge e uno spazio innovazione.

Nelle intenzioni degli organizzatori, il Forum dovrà contribuire a realizzare una strategia globale mirata a far crescere i consumi alimentari domestici e l’export. Tanti i nodi da sciogliere: che tipo di innovazione produttiva, come finanziare gli investimenti, decifrare le nuove abitudini e le reali capacità di spesa dei consumatori, intercettare la domanda di prodotti sostenibili, individuare i trend dei canali di vendita (horeca, eCommerce, grande e piccola distribuzione) e altro ancora.

In occasione della presentazione ai giornalisti (clicca qui per vedere il video della conferenza stampa) hanno partecipato Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma, Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, Anna Flavia Pascarelli, manager food and beverage division di ICE, e Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma.

Oltre a delineare i contorni dell’evento di settembre, i protagonisti hanno posto la questione dell’impatto che la crisi sta avendo sul comparto e del conseguente sostegno che deve arrivare dal governo attraverso contributi a fondo perduto, per rilanciare soprattutto il segmento dell’Horeca.

Le dichiarazioni degli organizzatori

Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – Immagine tratta dalla conferenza stampa digitale

«L’idea è confrontarsi per accelerare una normalizzazione dei processi di produzione – distribuzione – somministrazione che sia premessa per un rilancio dei consumi interni e una rapida ripresa dell’export – ha dichiarato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – Lo shock che abbiamo subito ha esaltato il generoso talento di tutti gli attori dell’agroalimentare italiano, risvegliandoci da un’inerziale crescita guidata dalla domanda estera che durava ininterrottamente da 20 anni. Ora utilizziamo i risultati di questo stress test per progettare coralmente il prossimo ciclo di sviluppo con la partecipazione attiva e dialogante di tutta la filiera. Con crescita qualitativa tra fornitori e trasformatori, semplificazione e ottimizzazione negoziale e distributive on site e on line, passaggio dal green-washing al green-saving, valutazione e gestione oggettiva del rischio sanitario. Questi e molti altri sono i temi di Cibus Forum che, in quanto preview di Cibus 2021, non poteva essere solo digitale e non avere una ricca e interessante sezione espositiva con le best practice del Made in Italy alimentare e meccano alimentare».

Sulla rilevanza dell’evento per l’intera filiera, Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, ha sottolineato che il Forum sarà «l’occasione per confrontarci a qualche mese dalla ripartenza e quindi un momento strategico per tutto l’agroalimentare. Faremo il punto sulla situazione dell’Horeca, da cui dovranno ripartire i nostri consumi interni su cui è arrivato il momento di fare un ragionamento serio: non possiamo più permetterci il loro stallo».

L’evento
Le quattro sessioni di Cibus Forum sono articolate su uno schema che prevede relazioni di istituti di ricerca, illustrazioni di case history, tavole rotonde con i principali attori della filiera agroalimentare. Il programma di incontri, in via di consolidamento, prevede la partecipazione di nomi autorevoli del settore e delle istituzioni.

Il primo giorno si terrà una sessione dedicata al cambiamento dei consumi post covid -19, con la partecipazione di Federalimentare, Federdistribuzione, Food & Drink Europe e Ice Agenzia, intitolata “Consumi e nuovi valori: L’impatto del Covid-19 sulle abitudini dei consumatori. Quali prospettive e quali opportunità?”. Nel pomeriggio, invece, la sessione su “Salute e sicurezza: la riorganizzazione dei luoghi di lavoro e di consumo”.

L’onorevole Paolo Di Castro, del Parlamento Europeo, condurrà la sessione di apertura del 3 settembre “Come si modificano i rapporti di filiera: valenza strategica e prospettive future per l’agroalimentare”, dedicata all’impatto del contagio sulla filiera agroalimentare per individuare strategie di successo e misure che rafforzino la catena produttiva. L’incontro della mattinata sarà completato da un panel di discussione sull’interpretazione del progetto europeo “Farm to Fork” per un adeguamento realistico della filiera alla rivoluzione verde, con rappresentati dell’industria e istituzioni. Nel pomeriggio, a chiusura della due giorni di lavoro, l’on. Alfonso Pecoraro Scanio sarà moderatore della sessione “Ripartire bene: la sostenibilità e l’innovazione come risposta all’emergenza” dedicata all’ambiente e al potenziale della sostenibilità come driver della ripresa del settore.

Un tema trasversale alle 4 sessioni sarà quello dell’export del food&beverage italiano all’estero, un’incognita rilevante come ha ricordato Anna Flavia Pascarelli, manager food&beverage division di ICE: «I tempi della ripresa dell’export dipenderanno dall’andamento della pandemia, che oggi comprime significativamente le nostre esportazioni su diversi mercati. Confidiamo, perché in qualche caso lo abbiamo già verificato, che, non appena un Paese si avvia alla ripresa dell’attività, la domanda di prodotti italiani si rianima. Oggi il primo mercato target è quello europeo, ma osserviamo con attenzione anche quello asiatico e l’America del Nord».

Altro tema ricorrente delle due giornate di Cibus Forum saranno le case history e le proposte delle aziende più innovative, come Costa Group, l’azienda italiana specializzata nella progettazione e arredamento di locali nel Food Entertainment nel mondo.
«Presenteremo per la prima volta a Cibus Forum le soluzioni studiate a supporto dei ristoratori, in collaborazione con Francesco Panella, noto ristoratore e ambasciatore della tradizione culinaria italiana negli USA – ha anticipato Franco Costa, presidente di Costa Group – Abbiamo avviato una ricerca rivolta al domani, coinvolgendo imprenditori di settori diversi per trovare insieme proposte e idee che andassero oltre il dopo Covid e ne è scaturito un lavoro prezioso, attento: soluzioni che contribuiranno a traghettare il settore dell’ospitalità verso il futuro».

Riproduzione riservata © retail&food