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Le grandi catene del food non ci stanno e chiedono al Governo di tornare indietro, in fretta, sulla decisione di vietare pranzi e cene all’interno dei locali. Lo fanno con un comunicato che porta la firma di Aigrim (Associazione imprese grande ristorazione multilocalizzate).

Aigrim registra la grande incongruenza tra le aperture dei ristoranti consentite solo all’aperto e il tollerare di assembramenti pericolosi accompagnati da vendite di bevande e alcolici, come hanno dimostrato le immagini giunte nel fine settimana da tutte le grandi città. “Non è possibile assistere a questo spettacolo – spiega Cristian Biasoni, vicepresidente di Aigrim – mentre i ristoratori e in particolare, le grandi aziende della ristorazione a catena rappresentate dalla nostra associazione che rispettano pienamente le regole, sono costretti ad aprire solo all’esterno”. “Si apra il prima possibile anche al chiuso, solo per chi ha un vero servizio al tavolo – insiste Biasoni – verificando il rigido rispetto di tutte le regole previste e per le quali le nostre imprese hanno investito ingenti risorse in distanziamento, registrazioni e sistemi di aerazione”.

Per Aigrim il servizio al tavolo garantisce il rispetto delle regole sul distanziamento ed evita gli assembramenti. L’associazione registra con sorpresa anche la pesante discriminazione operata nei confronti dei centri commerciali, obbligati alla chiusura nel fine settimana. “Questa decisione del tutto inattesa – spiega Biasoni – va a gravare ulteriormente su un settore fortemente compromesso da chiusure straordinarie che si protraggono da oltre un anno. Risulta del tutto incomprensibile come gli stessi protocolli di sicurezza che consentono ai centri commerciali di restare aperti da lunedì a venerdì, non risultino adeguati nel fine settimana, consentendo la stessa sicurezza nella gestione degli accessi e degli afflussi”.